PORTO RECANATI – Il giorno dopo la sentenza del TAR, due sono le strade che il commissario prefettizio, Mauro Passerotti, potrà percorrere: il ricorso al Consiglio di Stato oppure, assumendo una decisione prettamente “politica” (ci sono precedenti in materia in cui i commissari hanno licenziato importanti atti urbanistici), andare entro i 45 giorni imposti dal TAR alla ratifica della variante.20141002 burchio

L’ex sindaco Montali sul Burchio auspica che il commissario prefettizio ricorra al Consiglio di Stato. Questo significherebbe un allungamento di almeno un anno prima di una decisione. Come a dire che chiunque si candidi da qui in avanti “vivrà” con la Spada di Damocle di quella sentenza definitiva di cui non conosce gli esiti. Uno scenario da thriller di cui la città non ha certamente bisogno ...

Il PD con Antonella Cicconi esulta perché quei dubbi che erano stati evidenziati dalle relazioni Lorenzotti/Tedeschini, e che imponevano al comune un atteggiamento prudenziale, si sono rivelati fondati “e bene abbiamo fatto ad uscire dall’aula consiliare all’atto del voto che annullava gli atti tentando fino all’ultimo di far recedere dai loro propositi la Montali e Riccetti che non hanno voluto mai sentire ragioni”.

Il Tar ha accolto il ricorso della Coneroblu, annullate le delibere del Consiglio proposte dalla giunta Montali, non ravvisando sussistente l'interesse pubblico alla revoca del contesto urbanistico che concedeva la realizzazione del resort del Burchio ed ha quindi annullato quelle delibere della ex giunta Montali.

La Coneroblu (un mix di investitori russi ed USA rappresentati da Lydia Karmalyuk, nella foto) aveva presentato un progetto per la lottizzazione della colina del Burchio per 34 ettari complessivi (di cui 17 destinati a parco agricolo, verde attrezzato, aree sportive, parco archeologico) prevedendo la costruzione di una quarantina di villette e di un megaresort a 5 stelle con centro benessere e sanitario, una grande struttura turistico residenziale, destinata ad un turismo economicamente alto.Karmalyuk Lydia

L’operazione prevedeva anche l’abbattimenti di diverse migliaia di mc edificabili in altre zone attraverso le retrocessione di quelle aree ad agricole.

Il dibattito sul piano politico dopo la bocciatura si era inasprito e la vicenda Burchio aveva iniziato a minare la solidità della maggioranza che giorno dopo giorno ha inanellato una serie di passaggi su tanti aspetti della vita cittadina che hanno poi deflagrato con la crisi.

In città invece (“tifosi” politici a parte) era incentrato su un altro quesito: porterà lavoro il cantiere e in seguito l’economia locale trarrà dei benefici dal questo nuovo tipo di turismo?

La Coneroblu aveva sempre sottolineato che le imprese locali e l’indotto collegato sarebbero state la base lavorativa. Anche in termini occupazionali la Coneroblu si era espressa per una predilezione a personale locale da formare.

Altro aspetto che la città (non i “tifosi” politici) analizzava era quello delle asfittiche casse comunali che avrebbero ritrovato linfa con l’incasso di milioni di oneri di urbanizzazione.

Denaro che il comune avrebbe destinato ad attese importanti opere pubbliche.

Come riferito nei precedenti servizi, il TAR non ha riconosciuto un indennizzo ma questo potrebbe essere un atto futuro e i giudici amministrativi spiegano che nel caso la variante venisse approvata e avviato il cantiere, da quel momento la Coneroblu può valutare di accampare un indennizzo per il periodo in cui l’operazione immobiliare è stata bloccata. Quindi il rischio risarcimento scongiurato collegato al ricorso può proporsi successivamente.

Appare ovvio che se il commissario adottasse la variante farà di tutto per scongiurare una tale ipotesi.