PORTO RECANATI – Silente ma non assente su quanto avviene in città (di recente “visto” in un comitato per la sicurezza di un’area cittadina), sull’epilogo del Burchio si fa sentire l’ex assessore Carlo Sirocchi che faceva parte dell’esecutivo che aveva avviato l’iter.Sirocchi Carlo 6

"È più di un anno che non mi esprimo sulle vicende politiche portorecanatesi, mi è piaciuto (o meglio, visto quanto è accaduto, dispiaciuto!) stare a guardare ... ma su questo argomento, il Burchio, visto che ne sono personalmente coinvolto, voglio dire due parole. Quando si amministra una città si ha il dovere di rispondere alle esigenze dei cittadini, ivi compresa la ricerca di strategie per arginare i problemi occupazionali che attanagliano intere famiglie. Tutti vorremmo vivere in un'isola tropicale, senza costruzioni ma con capanne di bambù, senza dover lavorare, ma con i pesci che ti saltano nella padella...ma purtroppo non è così e dopo aver visto troppi padri o madri di famiglia piangere di fronte ad una bolletta di 20 €, ho capito che non avrei dovuto ragionare con la pancia piena, ma trovare il modo di far risollevare centinaia di famiglie bisognose. Quindi moralmente non ho mai avuto dubbi su quella scelta, per non parlare dei risvolti turistici ed altro, dubbi che sono stati minati da tante menzogne e cattiverie (a volte - tipo i "poteri forti"- solo emerite stronzate...scusate per la parola "emerite"), senza per altro nessuna proposta concreta alternativa. La sentenza odierna mi ha tolto anche quei pochi dubbi "tecnici" sugli atti, finalmente rivelatisi congrui. Non urlo alla vittoria o alla sconfitta di nessuno, ma dico solo a me stesso che oggi, come allora, si è trattato di una scelta condivisibile ed idonea al progresso e allo sviluppo della nostra città."