Di Lucio Di Salvo, coordinatore Movimento “Vento del Sud”

PORTO RECANATI – Siamo a poche settimane dal rinnovo della rappresentanza cittadina al comune. La fibrillazione nelle sedi dei partiti e movimenti aumenta e sembra si tocchi quasi con mano quel nervosismo che da sempre accompagna la tenzone. Da tutte le parti ci si affanna a trovare la quadratura del cerchio recuperando magari qualche vecchio ritaglio di programma ad integrazione di quello che i soloni di parte hanno individuato per lo sviluppo armonico della nostra cittadina, oppure dio coinvolgere pezzi dell’apparato sociale in un calderone che comunemente chiamiamo “liste cittadine”, civiche o di partito che siano, per dare una parvenza di sana democrazia a quella che si appresta ad essere una difficile campagna elettorale. Vento del Sud
Poi ti ritrovi invece a confrontarti con i soliti nomi, i soliti “vecchi arnesi” (lo dico con toni amichevoli, senza polemiche), i soliti obsoleti riti da politica riciclata. E ciò deprime invece esaltare.
Perché questa premessa che a qualcuno possa sembrare accompagnata da una sottile, impalpabile vena di polemica?
Per un unico motivo. L’assenza di una strategia nella coalizione di centro destra nella quale il nostro movimento storicamente ed ideologicamente si riporta. Però .... però oggi le dinamiche politiche cambiano con la velocità della luce creando delle situazioni forse anche paradossali ma che sono lo specchio di una nuiva realtà locale che sembra voglia definitivamente spezzare le catene con i vecchi retaggi che la politica ci ha insegnato.
Criptico? Abbastanza. Ma mi spiego meglio. Vento del Sud, con un risultato leggermente diverso da quello che ci si aspettava, ha partecipato due anni or sono alla campagna elettorale, appoggiando con i voti dei suoi sostenitori, la lista del candidato del centro destra, la dott.ssa Ubaldi. In effetti il viaggio si è dimostrato pericoloso perché più che con la cattiveria della politica, ma quella era scontata e messa in preventivo, abbiamo dovuto lottare anche e soprattutto contro i più pericolosi principi e preconcetti, e ci metto anche insulti al limite della diffamazione, che la nascita del nostro movimento aveva creato.
Io sono convinto che si trattasse di paura, paura di affrontare un vero movimento popolare, che nasceva dalla gente umile ed andava man mano prendendo piede perché riusciva a parlare alla gente con le parole della gente, quelle stesse parole che fanno paura ai ciarlatani di mestiere.
E allora Vento del Sud è diventato un “covo di terroristi”, magari anche “mafiosi”, che volevano prendere il comune per organizzare il più colossale sacco della storia che Porto Recanati potesse ricordare a mente, inondando letteralmente il paese di cemento per far contente le forti lobbies dei muratori.
Ma purtroppo la storia da raccontare assume altre connotazioni.
Avremmo potuto, quindi, chiudere lì la nostra avventura in politica. Ma ci abbiamo creduto ed abbiamo tenuto duro ed i risultati, a breve, ci danno e ci daranno ragione. Questo a fronte di un impegno con la nostra coscienza di cittadini che non è mai venuto meno.
Dove voglio arrivare con questo lungo preambolo?
Forse a nulla, ma voglio ricordare a chi a destra sta mettendo insieme una lista per governare il paese che non possono ignorare una forza come la nostra: non devono sottovalutare la “rabbia” di chi ha voglia di mettersi in gioco con le proprie idee e progetti, trattandoci come il parente povero della familgia.
Oggi Vento del Sud non ha più una connotazione politica precisa ma si rende disponibile al dialogo con tutti coloro che hanno a cuore le sorti del paese e vogliamo incontrarci in un serio confronto costruttivo, dal PD al M5S.
Noi ci siamo e continueremo ad esserci. E se ciò dovesse accadere, siamo pronti a scendere in campo con una nostra lista per ricordare ai porto recanatesi che si può essere utili ad una causa con la forza delle proprie idee e l’abnegazione nell’impegno . Vento del Sud c’è e ci sarà.