PORTO RECANATI – Non arriverà prima della serata l’annunciato comunicato della Coneroblu sugli esiti avversi della sentenza sul Burchio da parte del Consiglio di Stato.burchio marciapiede hh
I vertici della società sono oggi a Roma per un incontro con i propri consulenti durante il quale valutare la sentenza e, forse, preparare delle contromosse.
Non è escluso infatti un ricorso in Cassazione e questo sarà deciso se si verificheranno degli elementi nel dispositivo dei giudici amministrativi.
Dal comune il Commissario Straordinario fa sapere invece che gestirà lui la fase risarcitoria nei confronti della Coneroblu e che quindi vuole consegnare alla nuova amministrazione una situazione chiusa, sempreché non arrivi questo ricorso alla Cassazione e se l’eventuale azione di fatto congeli la fase risarcitoria.
In città la sentenza non è che abbia provocato chissà quali dibattiti, il tema è stato più al centro di “confronti” sui social e sui blog, ma non deve però essere passato senza le dovute valutazioni all’interno degli schieramenti politici che sul tema erano su posizioni diversificate.
Dal suo profilo FB l’ex sindaco Sabrina Montali commenta “la verità finalmente chiara ed inequivocabile insieme alla serenità che deriva dalla consapevolezza di aver agito nel rispetto delle regole e solo per il bene di Porto Recanati”.
Polemica Rosalba Ubaldi sotto la cui amministrazione era partito l’iter che in prima battuta il TAR aveva giudicato conforme.marciapiede Burchio
“Rispetto le sentenze ma mi si permetta di dire che i comuni –commenta l’ex sindaco- ora saranno governati dalla magistratura amministrativa, e che è la fine della democrazia. Le scelte amministrative sono della politica e non dei giudici”.
UPP, dopo un intervento di Lorenzo Riccetti, torna sull’argomento.
“Dopo un primo commento a caldo- srive UPP- , vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti della sentenza del Consiglio di Stato sul Burchio e anche smentire alcune fantasiose interpretazioni del provvedimento espresse da più parti in queste ultime ore. Per entrare nel merito della vicenda, il Consiglio di Stato ha pienamente confermato la decisione dell'Amministrazione Montali di annullare in autotutela la precedente delibera di approvazione dell'accordo e di non approvare la Variante. Secondo l’Organo giurisdizionale, infatti, tale Variante era stata approvata dall’Amministrazione Ubaldi senza considerare l'interesse urbanistico della città, e facendo risultare una riduzione della volumetria edificabile in realtà soltanto fittizia (in questo modo rendendo fittizia anche la compensazione urbanistica che era il presupposto richiesto dalla Legge regionale). Questo aspetto, peraltro, era stato puntualmente evidenziato dalla Soprintendenza, ma completamente ignorato dall'Amministrazione (come si evince dai punti 5.1, 5.2 e 5.3 della sentenza n. 1337/2016). A proposito di un’altra questione che sta particolarmente a cuore ai cittadini portorecanatesi, ovvero le richieste di risarcimento danni, possiamo affermare che quelle presentate dalla Sipa e dalla 2P di Paoloni sono state interamente rigettate; mentre quella avanzata dalla Coneroblu è stata respinta per quanto riguarda il danno da ritardo ed il mancato guadagno, ovvero il profitto ipotizzato dalla società dalla realizzazione dell'investimento. E’ stato riconosciuto, invece, l’indennizzo solo ed esclusivamente per le spese vive - cioè per le opere realizzate - sostenute dopo la stipula dell'accordo. L’avvocato Andrea Berti non aveva escluso di dover riconoscere alla Coneroblu tali somme a conclusione della vicenda, tanto è vero che, in un apposito punto della Delibera di annullamento, il Comune si riservava di attivare un procedimento ad hoc per quantificare il valore delle opere realizzate una volta verificata la loro utilità nell'interesse pubblico. Su quest’ultimo aspetto, si apre un’altra partita, perché va da sé che, nel caso in cui non ne risultasse l'utilità pubblica, potrebbe emergere un danno erariale causato da chi ha ingenerato nella società l'affidamento: questo “chi” è solamente la maggioranza guidata da Rosalba Ubaldi”.