Di Attilio Fiaschetti, Alternativa Civica

PORTO RECANATI - Dopo aver fatto sfogare tutti sulla vicenda Burchio, dopo aver letto di tutto e di più, mi permetto anch’io di scrivere alcune cose sulla sentenza del Consiglio Di Stato riguardo alla lottizzazione Burchio.Fiaschetti4
Per prima cosa, ancora una volta sono stato l’unico a ringraziare nome per nome tutti i protagonisti che hanno condiviso questa battaglia per la difesa del nostro territorio, contro un progetto che, a mio avviso, ricorda tanto quei sogni urbanistici poi si sono rivelati sciagure per tutta la comunità.
Il CDS mette la parola fine sul dilemma se fare o non fare questo resort, mette la parola fine fra i favorevoli e i contrari, mette la parola fine alla bugia della riduzione di metrature di cemento e al dibattito sull’utilità o inutilità di questa struttura.
Il CDS pone una pietra tombale su questo progetto, affermando che non vi è un interesse pubblico e che si è portato avanti a testa bassa qualcosa che non poteva essere approvato a livello ambientale.
Nel dicembre 2013 una parte del paese si è ribellata all’ennesima colata di cemento, e da questa presa di posizione dei cittadini, veri protagonisti in positivo, la politica che controllava chi governava ha affilato le armi preparandosi ad una battaglia che, per certi versi, mi ha fatto tremare le gambe sentendo le motivazioni della maggioranza e della ditta proponente.
A mio avviso molte cose non sono mai state chiare: per esempio, non ho capito quali costruzioni avevano in precedenza costruito i signori russi, perché scegliere proprio una collina che è in movimento, perché costruire davanti al depuratore e di fianco all’autostrada. Forse si era scelto quel sito per lasciare un ricordo alle generazioni del futuro, visto che proprio dove si voleva costruire ci sono reperti di Potentia citati addirittura in diversi libri.
Ora bisognerà pagare ciò che è stato costruito e cioè un marciapiede. Comunque il Commissario cercherà di chiudere anche questa pagina, lasciando giudicare a noi cittadini di Porto Recanati se quel marciapiede in quel modo serviva, se era di urgente necessità e se i cittadini della collina di Montarice sono diversi. Come non notare che il versante che guarda il Monte Conero è privo di ogni marciapiede o stradello dove poter camminare?
Inoltre colgo l’occasione per ricordare a tutti i porto recanatesi quali lottizzazioni ancora devono partire, in questo modo ci possiamo porre la domanda (che non avrà mai risposta): perché non proporre e indirizzare i costruttori verso una di queste aree già edificabili? Tutti i terreni intorno al campo sportivo e Hotel House, tutto il terreno che costeggia la ferrovia dietro i laghetto della pineta, Resort terreni Pierantoni, lottizzazione stradone che porta a Loreto (Scossicci), trasformazione lottizzazione da ricettiva turistica a residenziale zona Malibù e strada Recina.
Diciamolo allora una volta per tutte, se il mercato riprende per le aziende edili ci sarà lavoro per i prossimi 50 anni.
Detto questo bisogna smetterla di mentire ai cittadini e dire una volta per tutte che l’amministrazione Montali non è andata a casa per il Burchio, ma bensì perché chi doveva creare una squadra non ha avuto la capacità di fare il leader. Inoltre in questi mesi un’altra soddisfazione mi è arrivata: dopo la sentenza del TAR, non favorevole all’amministrazione, alcuni hanno attaccato il sottoscritto, sostenendo che non ci sarebbe stato il ricorso al CDS. Sbugiardati come non mai, infatti tempo di prendere visione delle carte il Commissario ha fatto ciò che riteneva giusto.
Per concludere credo sia giusto ricordare a chi legge che il sottoscritto ha organizzato insieme all’amico Michele Bianchi l’unico vero incontro pubblico sul Burchio, invitando tutti, favorevoli e contrari. Ma oltre a questo,tutte le scelte fatte dal sottoscritto su questa vicenda, sono state prese senza nessuna copertura assicurativa, rischiando di tasca propria e senza garantirsi neanche la difesa legale, cosa che invece hanno fatto tutti gli altri.
Ora aspetto fiducioso la conclusione, sperando che l’eventuale risarcimento del marciapiede possa ricadere totalmente su chi ha deliberato e voluto questo Resort.