PORTO RECANATI – Nella sua recente visita all’Hotel House, al di là dei proclami soliti, “ruspe, ruspe”, Salvini aveva detto che occorre investire in sicurezza e che uno dei deterrenti da applicare è la video sorveglianza.

Video sorveglianza che è uno dei “buchi” sensibili a Porto Recanati.

Ora tra i 428 comuni italiani che hanno chiesto un finanziamento per la video sorveglianza, Porto Recanati è quello che ottiene meno di tutti, addirittura ultimo in provincia.patto4

Su 40.260 euro richiesti, ne arrivano appena 5.000 …. Se va bene sufficienti appena a fare manutenzione ai pochi impianti esistenti.

Montelupone nel prende 46.000 su 90, Appignano 40 su 79.

Cifre importanti se rapportate a Porto Recanati ed un livello malavitoso certamente più serio sulla costa.

Suona dunque male quell’appena 12% concesso a fronte di aree interamente scoperte di videosorveglianza (soprattutto il lungomare) ed alla necessità di monitorare punti sensibili.

Il comune ora dovrà fare fronte con proprie risorse a 35.000 euro da individuare nel bilancio 2019.

Sarebbe interessante ora capire cosa non abbia funzionato tra comune e ministero e magari, a tavolino, una verifica di quanto fatto/non fatto/passi avanti/passi indietro, dopo la firma del patto per la slcurezza con l'allora sottosegretario agli Interni, Mantovano.