PORTO RECANATI – Fuori della sede sventola la bandiera della Pace, ma non quella bianca della resa.

E’ tutt’altro che intenzionata a cedere la Croce Bianca sul suo diritto di esistere ma che da 17 mesi è in una sorta di limbo per il mancato accreditamento da parte degli enti sanitari preposti.

“Come color che son sospesi”, citando Dante, ha commentato Michele Tetta nel corso di un incontro con la stampa in cui è stato fatto il punto della situazione e ribadito il diritto di esistere sul territorio alla pari della Croce Gialla (basata alla Bronzini per il servizio di emergenza del 118) e la neo arrivata in città Croce Rossa che ha attivato un suo punto in via Masaccio (zona incrocio Regina).

Nel corso del punto stampa, presenti anche Mauro Monachesi e Teresa Montali per il direttivo, è stata ripercorsa la complessa vicenda che pone da mesi in contrasto amministrazione P 20230128 154415 vHDR Oncomunale (che ha chiesto la restituzione delle chiavi dell’immobile di via Argentina) e associazione di volontariato.

La Croce Bianca (che punta all’accreditamento) è ospitata in locali della Croce Azzurra (che non è mai stata sciolta), Azzurra che reclama l’uso capione dei locali ed in tale direzione si è affidata per esaminare la questione all’avv. Bommarito.

Uno degli ultimi ostacoli che era stato frapposto alla Croce Azzurra per l'accreditamento era rappresentato da un regolare contratto di affitto dei locali in uso attualmente.

La questione è molto complessa in quanto l’area sulla quale insiste la sede delle due croci è nel piano delle alienazioni del comune da decenni senza però che si sia riusciti ad andare ad una qualsivoglia vendita. Il comune reclama dalla Croce Azzurra la piena restituzione dei locali e di fronte alla ferma opposizione dell’associazione l’amministrazione comunale ha dato mandato ad un legale di agire molti mesi fa, atto senza esito, come anche un tentativo di conciliazione tra le parti nell’agosto scorso.

Una forte critica è stata espressa nei confronti della ora AST per il ritardo con il quale non viene effettuata la visita ispettiva per l’accreditamento in base a quanto stabilisce la Legge 827.

Ma non solo: smentito, come invece affermato dal direttore del sistema territoriale del 118 Zamponi alla stampa, che la visita sia stata effettuata e con esito negativo.

“Nessuno è venuto qui” contesta la Croce Bianca, “mentre per altre situazioni c’è stata una velocizzazione insolita”.

La Croce Bianca, come hanno più volte sottolineato i vertici in conferenza stampa non vuole una guerra santa contro le altre croci “ma di fronte a disparità di trattamento non ci resta che P 20230128 160857 vHDR Onapprofondire la questione nelle sedi opportune, capire se i locali delle varie associazioni in campo siano effettivamente idonee, tutte quante”.

“A Porto Recanati ci può essere spazio per tutti, senza discriminazioni per una associazione che è del posto - ha ribadito la Croce Bianca-. Porto Recanati non può però essere una città dove per alcuni funziona tutto e subito, per altri non funziona affatto”.

“Siamo stanchi di dover attendere nell’incertezza la possibilità di operare con gli scopi che ci eravamo prefissi, anche partendo all’inizio solo con i trasporti sanitari in attesa del bando per il 118” ha ulteriormete rimarcato la propria posizione la Croce Bianca.

Durante l’incontro è emerso che il comune ha negato alla Croce Bianca un patrocinio gratuito per un’operazione che avrebbe permesso l’acquisizione di un pullmino per trasporto socio sanitari che una ditta specializzata avrebbe donato: serviva dare il via libera all’uso del logo del comune. E l’operazione è saltata.

“Faccio appello all’AST –ha concluso l’incontro Michele Tetta- affinchè dia corso all’attività ispettiva deputata all’accreditamento ed al comune di non irrigidirsi nelle sue posizioni che non vanno affatto nell’interesse dei cittadini. Palazzo Volpini cerchi un punto di incontro e si ritorni a collaborare come prima”