PORTO RECANATI – Dai corsi universitari a quelli terapeutici, questa la pena che il difensore di un 23enne di Palermo ha concordato con il PM.
I fatti risalgono a due anni (lo studente era 21enne, la ragazzina “avvicinata” appena 13enne).
Dopo alcuni contatti improntati più che altro su argomenti vari, il giovane ha cambiato nettamente impostazione delle conversazioni.
L’universitario ha convinto la ragazzina a compiere atti sessuali e lui stesso ne aveva compiuti, il tutto con l’esplicita ripresa del tutto con scambio di immagini sui social in uso ai due.
Che qualcosa stesse accadendo alla figlia ha insospettito i genitori e da un breve esame del telefono cellulare è emerso il tutto.
Immediata la denuncia alle forze dell’ordine che in breve sono risaliti al siciliano cui la Procura ha contestato diversi reati in danno di minore.
Un anno di reclusione l’esito del processo con sospensione della pena se sarà completato il percorso di recupero.