PORTO RECANATI – Il neo architetto Valerio Pacelli, 27enne porto recanatese, per la sua tesi di laurea conseguita all’Università di Venezia, ha proposto un innovativo progetto per un recupero fruitivo dell’ex Capannone Nervi.
Da alcuni giorni un plastico di come si dovrebbe presentare la struttura dopo gli interventi, è visibile nell’atrio di Palazzo Volpini, una ricostruzione in scala che sta suscitando curiosità ed interesse.
Da decenni intorno al destino dell’ex Nervi si sviluppa un confronto di idee e polemiche senza però che si addivenga ad un restauro ed un possibile utilizzo.
Il neo architetto Pacelli ha redatto una nota sulla scia del dibattito che si è aperto.
“L’intervallo storico che stiamo vivendo –scrive Valerio Pacelli- vede, senza ombra di dubbio, i passi di una società pronta a combattere tematiche come lo spreco, il cambiamento climatico e l’abbandono di un’importante fetta di patrimonio culturale che è parte importante della nostra realtà. L’accostare di queste materie suscita nella popolazione una voglia di riscatto che solamente tramite un adeguato progresso e specifici interventi, può permettere di apportare sostanziali benefici sotto diversi punti di vista (economici, turistici, qualitativi, ecc.), soprattutto quando la problematica riguarda direttamente l’incolumità, all’apparenza invisibile, delle persone. Nel borgo marinaro di Porto Recanati troviamo a questo proposito uno dei più grandi simboli che ha interessato lo sviluppo economico e territoriale non solo del nostro paese, ma dell’intera nazione, ovvero l’ormai conosciuto ma “dimenticato” deposito dell’ex fabbrica di prodotti chimici per l’agricoltura: il Capannone Nervi (Ex Montecatini). Tale struttura è stata oggetto di una tesi da me discussa il giorno 23 ottobre 2023 presso la facoltà di Architettura IUAV di Venezia. Lo studio che ha dato origine alla tesi, si è sviluppato con un complesso percorso di ricerca per intervenire al più presto su una minaccia silenziosa che sta insidiando sempre più velocemente il nostro territorio. Da diversi giorni è possibile prendere visione, presso l’atrio del Comune di Porto Recanati, del prototipo (sono infatti riportate sul modello le ultime due campate esistenti rivolte verso Nord, in scala 1:25) di un possibile intervento sulla copertura pericolante del manufatto; modello presentato in sede di laurea e che ha già suscitato interesse da professionisti esterni della commissione. Per, qualsiasi dubbio, perplessità o richiesta di informazioni inerenti il lavoro da me svolto, resto a disposizione per tutti coloro che vogliono approfondire questo argomento riguardante un’opera ingegneristica, che in relazione all'epoca in cui è stata costruita, può definirsi sbalorditiva e che fa parte della nostra storia”.