PORTO RECANATI – La costante spada di Damocle che pende sul litorale di Scossicci ogni qual volta si palesa una forte perturbazione è sempre più tema al centro della necessità di accelerare l’azione di difesa della costa dall’erosione e dalle mareggiate con la realizzazione delle annunciate scogliere previste dal progetto Mancinelli, finanziate dalla Regione, e per le quali si è alle indagini preliminari per la loro posa.
Tempi che si annunciano lunghi e per questo mentre sia gli stessi operatori che gli amministratori comunali chiedono di accelerare, i primi hanno indirizzato una sorta di lettera aperta ai loro clienti per fare chiarezza nei loro confronti sullo stato dei fatti.
Ed il racconto prende il via della recente mareggiata di Pasquetta, l’ennesima della serie che ha provocato danni.
“Mareggiata – scrivono gli chalet di Scossicci- che come ben noto hanno creato numerosi danni al litorale. Subito dopo abbiamo visto intervenire le autorità competenti. La situazione è apparsa immediatamente complessa, ma fin da subito si è lavorato a un progetto di riposizionamento dei cumuli di sabbia che le mareggiate da sud avevano ammassato sul litorale di Marcelli. I due comuni hanno lavorato di concerto con la Regione Marche per autorizzare questa operazione. Opera che in effetti è stata autorizzata indicando però un ristrettissimo arco temporale per completare i lavori. Gli interventi avrebbero dovuto concludersi entro e non oltre il 30 aprile, con l’obiettivo di evitare disagi a stagione ormai iniziata per i villeggianti dei due litorali. Purtroppo i pochi giorni a disposizione ed il meteo non favorevole hanno fatto si che solo una parte della sabbia fosse portata a dimora negli stabilimenti di Scossicci. Sabbia necessaria solo per i primissimi lavori di messa in sicurezza di fronti stradali e dei parcheggi”.
“Dai primi di maggio – prosegue il documento indirizzato ai villeggianti- il comune ha lavorato ad altre possibili soluzioni, in primis negoziando con il comune di Numana una deroga alla data del 30 aprile, ma inutilmente. Si è successivamente immaginato di riposizionare le dune di sabbia presenti alla foce del vicino Musone, sia ramo nord che sud. Si pensato anche ad un prelievo di sabbia alla foce del Potenza. Numerosi impedimenti di carattere normativo, e aggiungeremo anche burocratici che avrebbero potuto superarsi in regime di somma urgenza derivante da uno stato di calamità naturale subito richiesto dal comune di Porto Recanati, ma non accordato, hanno fatto si che tutte queste ipotesi naufragassero, e si arrivasse ai primi di giugno senza una definitiva conclusione del progetto di riposizionamento della sabbia, indispensabile per fornire un servizio spiaggia seppur ridotto rispetto agli anni scorsi”.
“Ancona oggi – conclude la lettera con un misto di amarezza- si sta lavorando ad un’ultima soluzione per la parte sud del Musone che allevierebbe in parte i problemi di questa estate, ma lasciando in ogni caso irrisolto il ben più grave problema di una reale e definitiva difesa della cista di Scossicci. Un problema che è diventato ormai inderogabile e al quale tutte le istituzioni competenti dovranno lavorare alacremente per scongiurare esiti nefasti”.