POTENZA PICENA - Così esordisce il capogruppo di maggioranza, Giulio Casciotti, in merito alla vicenda Mazzoni che in questi giorni ha polarizzato l’attenzione dell’opinione pubblica.

Un contenzioso vecchio di sette anni che ha le sue radici nelle passate amministrazioni comunali e che ora, dopo la richiesta al Comune di Potenza Picena di risarcimento danni di mezzo milione di euro da parte di Giacomo Mazzoni, fratello del neo assessore Alessandro, assume una valenza di carattere politico. comune-PP-notturna

All’epoca venne acquistato, appunto, da Giacomo Mazzoni un terreno di proprietà Comunale di cui solo pochi mesi fa il tribunale gli ha dato la piena e legittima fruizione. Di qui la decisione di chiedere, lo scorso giugno, un indennizzo al Comune.

Situazione che di per sé non costituisce incompatibilità con la carica di assessore assunta recentemente dal fratello. Ma si è posta l’ipotesi, non peregrina, del conflitto di interessi tra Alessandro, che rappresenta il Comune oggetto di richiesta di indennizzo, e il fratello Giacomo, soggetto richiedente l’indennizzo. Quindi l’opportunità politica e anche amministrativa di valutazioni non conflittuali.

“Per non avere ombra alcuna sull’operato futuro di questa amministrazione e per chiarezza dovuta ai cittadini – ha aggiunto Casciotti – il Sindaco Acquaroli, la Giunta e il gruppo di maggioranza, con piena unità di intenti e coesione, hanno deciso di inviare gli atti alla Procura della Repubblica affinchè essa decida o meno di valutare l’apertura di una indagine conoscitiva e fare piena chiarezza sull’intera vicenda. Si tratta di un atto dovuto sia per la credibilità di questa Giunta e di questa maggioranza consiliare sia per rispetto dei cittadini che hanno il diritto alla trasparenza degli atti amministrativi. Abbiamo anche chiesto al Segretario Generale del Comune un parere sull’eventuale conflitto di interessi che sarà dirimente per le decisioni future”.

Per quanto riguarda l’assessore Alessandro Mazzoni, a cui il Sindaco Acquaroli e il Capogruppo Casciotti hanno ribadito la loro stima sul piano personale, da un punto di vista politico si stanno valutando varie opzioni tra cui l’accettazione delle dimissioni, in via sospensiva, fino a quando gli elementi di conflitto in essere non verranno rimossi.