POTENZA PICENA - Con una parziale accoglienza della richiesta di restituzione degli oneri concessori di urbanizzazione, a seguito della rinuncia al permesso di costruire, la Prima Sezione del Tar delle Marche si è pronunciata a favore del ricorso proposto dalla Società Le Cinque Vele contro il Comune di Potenza Picena.DENARO

Una vicenda cominciata a fine 2007 con l’ottenimento della concessione edilizia per la realizzazione di un edificio polifunzionale ricreativo-sportivo nell’area dell’ex parcheggio del Babaloo, nella zona nord di Porto Potenza. Tramite la sottoscrizione di una convenzione tra le parti si era stabilito che la somma di circa 858 mila euro dovuti al Comune quali oneri di urbanizzazione, venisse scomputata per 684 mila euro tramite i lavori di progettazione ed ampliamento della passeggiata a mare (conclusi nell’ottobre 2010) e la restante cifra di quasi 174 mila euro versata come costi di costruzione. Nel maggio e nel luglio 2013 la società Le Cinque Vele comunicava all’Amministrazione Comunale la rinuncia ai permessi di costruire chiedendo, contestualmente, la restituzione del contributo già versato ma anche i costi sostenuti per i lavori sulla passeggiata a mare.

Nei giorni scorsi il Tribunale Amministrativo ha emesso la sentenza, come dicevamo, con una parziale accoglienza del ricorso della società Le Cinque Vele, difesa dall’Avv. Massimo Camiciola, per la parte relativa alla restituzione dei 174 mila euro versati nelle casse del Comune (difeso dall’Avv. Giuseppe Ferrari) ma, al contempo, giudicando inammissibile la richiesta di risarcimento dei 684 mila euro impiegati per l’ampliamento delle passeggiata a mare.

“Si tratta di una situazione che abbiamo ereditato – ha detto il Sindaco Francesco Acquaroli – in merito alla sentenza che condanna il Comune alla restituzione di quasi 174 mila euro valuteremo un eventuale ricorso. Evidentemente la passata amministrazione era talmente convinta della vittoria nel contenzioso da non prevedere in bilancio neppure un euro. Cosa che, in via precauzionale, abbiamo fatto noi prevedendo un capitolo con 90 mila euro, ancora non sufficienti visto che il Tar ci chiede di rifondere una somma di quasi il doppio”.