di Tommaso Gaballo, consigliere comunale PD

POTENZA PICENA - Da giorni in giro per la città si sente parlare della volontà dell’Amministrazione Acquaroli di privatizzare l’Asilo nido comunale di Porto Potenza, tanto che alcuni si spingono a dire che è cosa già fatta.

Di per sé le voci significano poco, ma come si dice “vox populi, vox dei”, e così a conferma della decisione, puntualissima, è stata convocata la riunione per informare i genitori dei bambini che frequentano l’asilo.Gaballo Tommaso

Fatti i dovuti accertamenti, quella che sembrava una diceria è divenuta realtà, come confermato anche dagli uffici comunali che sono a lavoro per individuare rapidamente un gestore privato della struttura già da gennaio 2017.

Subito come Gruppo Consiliare del Partito Democratico abbiamo protocollato un’interrogazione, con la quale chiediamo all’Assessore Tartabini di conoscere le motivazioni che spingono l’Amministrazione verso questa scelta, visto l’alto profilo professionale che contraddistingue il personale comunale impegnato nell’Asilo, e l’ottimo livello raggiunto dal servizio.
Quali obbiettivi ci si pone con questa operazione? Si punta ad un ampliamento dei servizi offerti? Ad esempio con un prolungamento orario?

Chiediamo come mai, vista l’importanza che la struttura riveste nel tessuto sociale della città ed il supporto educativo essenziale che costituisce per le famiglie di Potenza Picena, nella scelta non siano stati coinvolti né la Conferenza dei Capigruppo, né la Commissione Consiliare competente instituita dalla stessa maggioranza, né il Consiglio Comunale. Mi duole ricordare che è prassi purtroppo comune nell’operato dell’Amministrazione.

Vogliamo conoscere quale collocamento alternativo è stato previsto per il personale comunale impiegato nella struttura, che dovrà comunque essere riassorbito dall’Ente, e chiediamo se sarà valutata l’ipotesi di affidare il servizio alle cooperative che lavorano in ambito educativo localmente.

Inoltre data la tempistica serrata imposta dall’Amministrazione per avere un avvicendamento nella gestione della struttura già da gennaio prossimo, mi chiedo se siano stati valutati con sufficiente accuratezza e magari consultando degli specialisti gli effetti che la discontinuità educativa comporterebbe nei bambini, che sono i primi soggetti sensibili a dover essere tutelati in una decisione simile.

Non vorrei che alla fine si venga a sapere che tutta l’operazione è giustificata dalla maggioranza come un modo semplice per fare cassa, andando a tagliare sui finanziamenti destinati all’infanzia.