di Franco Senigagliesi, capo gruppo consiliare M5S

POTENZA PICENA - Acquaroli, ieri sera, non si è presentato in Consiglio comunale richiesto dalle minoranze consiliari del M5S e PD, che gli contestavano l’incompatibilità,acquasindaco sancita dalla legge, fra la carica di Sindaco e la sopraggiunta carica di Deputato, iniziando l’iter della decadenza secondo l’articolo 69 del TUEL.

Un Consiglio comunale quello di ieri sera nervoso e teso, caratterizzato dalle risposte piccate della vice-sindaca Tartabini che si è fatta carico di fare l’avvocato d’ufficio di Acquaroli, risposte che evidenziano il grado di nervosismo e sbandamento che aleggia nella maggioranza.

E così Acquaroli, defilandosi dalla sua stessa maggioranza, abbandonandola a se stessa, ponendo la risibile scusa di non voler condizionare i suoi Consiglieri con la sua presenza in consiglio, in aggiunta partecipando ad un impegno elettorale a Porto Sant’Elpidio, ha dimostrato in pieno quale poca considerazione ha del Consiglio comunale in cui pur sempre ricopre il ruolo di Sindaco e dei Cittadini che quel Consiglio rappresenta e dove si parlava della situazione che le sue scelte avevano creato.

Un atteggiamento, quello di Acquaroli, incomprensibile, offensivo della dignità e onorabilità del Consiglio comunale, aggravato dalla comunicazione delle sue intenzioni tramite mail inviata al suo capogruppo; comunicazione che se l’avesse inviata al Presidente del Consiglio, avrebbe dimostrato maggiore sensibilità istituzionale.

E allora che dire di un personaggio in perenne campagna elettorale, che non sente il dovere morale e il coraggio di riferire in Consiglio comunale le sue intenzioni e che lo fa solo dopo una interrogazione dell’opposizione, immaginiamo spinto anche dai suoi consiglieri più ragionevoli, consapevoli dell’atteggiamento del primo cittadino di Potenza Picena ? Il giudizio spetta ad ogni cittadino libero e consapevole.

L’opposizione in Consiglio comunale ha fatto il suo dovere, informando i cittadini e facendo pressione sul sindaco affinchè ponesse fine al più presto ad una situazione di incompatibilità, sancita dalla legge, con la carica sopraggiunta, situazione che nelle intenzioni del sindaco poteva protrarsi all’infinito.

Termina nella maniera che è sotto gli occhi di tutti una esperienza amministrativa che a dire deludente e scialba è fare un complimento.