RECANATI - Giovedì 22 settembre, nella sala del Vecchio Granaio di Villa Colloredo, alle ore 18 Nadia Papetta Cingolani leggerà alcune sue poesie, riflessioni annotate negli anni trascorsi e conservate, fino ad oggi, in un vecchio quaderno.
L'incontro con gli amici e i concittadini coincide con il 25° anniversario della scomparsa di Franco Cingolani, il compagno di tutta una vita: un cittadino di Recanati che in tanti ricordano come " Cifra ", il comandante partigiano che rischia la vita in montagna per liberare il nostro paese.

Cingolani (nella foto), tenente in forza al 50° Rg Fanteria di Matelica diede vita Cingolani-Francosul Monte Gemmo, nella zona di Esanatoglia, alla banda partigiana “Eremita” insieme a Mario Lori e Giuseppe Baldini. Alla cattura di questi, Cingolani assunse il comando della formazione. Durante una riunione clandestina a Matelica viene catturato anche lui ed inizia un lungo periodo di detenzione a Macerata dal 9 dicembre del ’43 al 23 marzo del ’44. Poi i tedeschi lo trasferiscono a Perugia dove iniziano processi e fucilazioni. I fascisti vorrebbero fucilarlo subito, ma i tedeschi aspettano il processo. Sono giorni terribili perchè le fucilazioni si susseguono. Un giorno, l’11 giugno ’44, con gli alleati che incalzano, i nazifascisti in fuga, i guardiani italiani aprono le celle dei detenuti , Cingolani fugge a piedi a Recanati dove attende il passaggio del fronte.

Cingolani dopo la Liberazione di Recanati si arruola nel CIL e prosegue la liberazione dell’Italia al fianco di Arrigo Boldrini nella Divisione Cremona, insieme ad altri recanatesi, fino a Bologna e Ravenna.

Tornato alla vita civile si impone per la sua levatura morale e sociale. E’ difficile però per lui il dopoguerra perchè non vedeva realizzati i suoi ideali ma si impegnò e lottò ugualmente perchè si concretizzassero.

Il Maestro che trasmette a scuola ai suoi allievi la passione e l'amore per la cultura attraverso tecniche educative rivoluzionarie per quegli anni. Nella professione propose un insegnamento non autoritario e di tradizione e con altri suoi colleghi introdusse il metodo Freinet. Insegnò alle elementari di Castelnuovo e poi alla “B. Gigli”.

Ma era considerato “una pecora nera” perchè era comunista tanto che gli tolsero l’insegnamento della religione. Ci furono anche tentativi di allontanarlo dalla scuola ma ebbe il sostegno forte della città

Il Sindacalista attento sempre a tutelare i diritti dei più deboli. Per anni segretario della Camera del Lavoro e consigliere comunale del PCI.

Presidente provinciale ANPI si dimise perchè non accettava che chi non fosse stato partigiano veramente si iscrivesse.
L'evento, con il patrocinio del Comune di Recanati, sarà dunque l'occasione per ricordare momenti del recente passato della nostra città, rivissuti attraverso una testimonianza spontanea e fortemente voluta e per recuperare riferimenti e valori che hanno contribuito a formare questa nostra comunità.
Presenterà l'incontro Maria Rita Beccacci Agostinelli e le letture saranno intervallate dall'esecuzione di brani musicali.