RECANATI - Anche il sindaco Fiordomo ha simbolicamente riconsegnato al Prefetto Piscitellli la fascia di primo cittadino insieme ad altri suoi colleghi nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale promossa dell’Anci.fascia-tricolore-sindaco-1

La delegazione era guidata dal sindaco di Macerata, Carancini, ed era composta da sindaci di tutte le estrazioni politiche, uniti nel dire che la manovra varata dal Governo rappresenta una mazzata per i comuni.

Alcuni dei quali alle prese anche con danni ingenti per l’alluvione di marzo e rimasti privi di ogni finanziamenti. Tema questo toccato dal sindaco di Recanati, Fiordomo, e da quello di Montecassiano, Capparucci, territori dove servono milioni di euro per mettere in sicurezza e risarcire i danneggiati.

“Abbiamo fondato un Comitato permanente dei comuni alluvionati – ha spiegato Capparucci al Prefetto – e siamo in mezzo al palleggiamento tra Roma e Ancona. Abbiamo anticipato le somme necessarie e ora rischiamo di non rispettare il Patto di Stabilità. Perderemo così ulteriori risorse che dovremo togliere ad altri servizi. Non possiamo permetterci di non pagare le imprese in un’economia locale già ferma”.
Anche il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo ha commentato il mancato arrivo di stanziamenti da Roma.

“Oltre al danno la beffa –ha detto il primo cittadino recanatese-, non abbiamo avuto finanziamenti in virtù della legge sul federalismo ma poi abbiamo visto dirottare gli stessi fondi alla Basilicata. Nel frattempo abbiamo anticipato un milione e mezzo di euro per le strade e per gli interventi necessari nell’immediato e continuiamo ad avere famiglie alluvionate che vivono in affitto. Allo stesso tempo non abbiamo autonomia nello spendere il poco che è rimasto”.
Il Prefetto Piscitelli, a conoscenza di molte situazioni, ha espresso tutta la sua vicinanza e non ha negato l’imbarazzo, come rappresentante del governo in sede locale, per il disagio rappresentatogli. Ha comunque assicurato che le doglianze espresse saranno immediatamente girate al governo centrale.

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