Nota del Movimento 5 Stelle Recanati

RECANATI - Nei nostri precedenti comunicati abbiamo trattato problemi specifici di interesse pubblico, lo abbiamo fatto perché abbiamo un’idea di politica che è diversa da quella comunemente applicata e percepita.Movimento 5 Stelle

La nostra idea di politica prevede una partecipazione attiva della cittadinanza nelle scelte che riguardano il bene comune e il futuro della Comunità (in primis salvaguardia del territorio, politica dei “rifiuti zero” e sviluppo sostenibile).

Noi siamo contrari alle scelte che vengono dall’alto, senza il consenso dei cittadini e senza averne discusso con gli stessi.

A volte non siamo stati propositivi perché dovevamo cercare di fermare delle decisioni che erano già state prese e che altrimenti sarebbero andate avanti senza esser discusse con la cittadinanza. Da cittadini alcune delle scelte che abbiamo evidenziato nei precedenti comunicati non ci trovavano d’accordo e dovevamo segnalarlo prima che fosse troppo tardi.

Come noi cittadini possiamo partecipare attivamente alla vita politica del nostro comune? Premesso che lo Stato italiano, in tutte le sue articolazioni (Comune di Recanati compreso), appartiene ai cittadini italiani e non viceversa, diverse sono le leggi che lo consentono ed i modi per farlo. (1)

E’ previsto ad esempio dal nostro statuto, l’istituto referendario ma soltanto nella forma consultiva (e solo per determinate materie) e non in quella propositiva o abrogativa.

Ci piacerebbe che venissero eliminate le limitazioni e aggiunte anche queste due tipologie referendarie, che tutte fossero vincolanti per le scelte dell’amministrazione e avessero un regolamento attuativo semplice e chiaro. (2)

Ci piacerebbe inoltre che tutte le scelte interessanti la comunità locale non “piovessero dall’alto” ma venissero discusse e proposte alla cittadinanza prima di deliberarle e non successivamente (come normalmente avviene).

Le audizioni che l’attuale amministrazione sta portando avanti o il gruppo facebook potrebbero essere due bellissimi strumenti partecipativi, attualmente però sono spesso impiegati come uno strumento per ottenere consenso politico o conferme per atti già deliberati mentre dovrebbero essere maggiormente utilizzati per discutere e migliorare le proposte dell’amministrazione prima della loro approvazione.

Ci piacerebbe in altre parole che il comune applicasse la democrazia partecipativa (quella dove il cittadino è chiamato a fare le scelte) e non quella rappresentativa (che spesso i politici difendono a spada tratta, poiché in tal modo difendono i loro privilegi) dove al cittadino è soltanto richiesto il voto una volta ogni 5 anni.

Per capire la differenza tra il concetto di democrazia rappresentativa e quello di democrazia diretta (o partecipativa) vi invitiamo a leggere una breve storiella che spiega meglio d'ogni altra argomentazione, l'ha creata il fiammingo Jos Verhulst.

”Supponiamo di venire bloccati di notte da cinque ladri che ci obbligano a consegnare loro il portafogli. Però ci lasciano la scelta a quale fra i 5 consegnarlo. Noi lo diamo a quello che ci sembra meno odioso, il quale successivamente viene arrestato dalla polizia. Durante il confronto il ladro afferma: «Io non ti ho rubato il portafogli; tu me l’hai dato di tua spontanea volontà. In fondo potevi anche decidere di non darmelo.» La perversità di questa argomentazione è chiara. Noi potevamo davvero decidere di non dare il portafogli a questo ladro, ma siamo stati obbligati a dare il nostro portafogli ad uno dei 5 contro la nostra volontà.Ci era stata cioè negata la possibilità di tenerci il portafogli. Il cittadino-elettore-contribuente può sostituire in questa storiellina i ladri con i partiti politici ed il nostro diritto a partecipare direttamente al processo decisionale, con il portafogli. Come la libertà di scegliere a chi dare il nostro portafogli era una falsa libertà, così il mandato nella democrazia rappresentativa pura è un falso mandato, proprio perché imposto.”

(1) L'Art. 1, comma 2 della Costituzione sancisce: “La sovranità appartiene al popolo...” e che i “limiti” di cui al secondo comma dell'art 1, al momento della discussione della bozza di Costituzione nel 1947 erano riferiti alla “forma Democratica e Repubblicana” dello stato e NON alla “Sovranità popolare”

(2) Regolamento si cui si parla nello statuto ma che attualmente a Recanati non esiste!!!