RECANATI – Al momento Stefano Terrucidoro resta indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Questo anche dopo il primo esame sul corpo di Marcel Myfatari eseguito ieri nel reparto di medicina legale delle Torrette dal dott. Marco Valsecchi. Per Terrucidoro, rappresentato dagli avv. Attanasio e Belli di Recanati, il consulente tecnico che ha seguito l’autopsia era il dott. Mariano Cingolani.

Intanto dal riserbo delle indagini trapela qualcosa intorno all’albanese che nella notte a cavallo tra Natale e Santo Stefano ha preso d’assalto la villa del professionista recanatese in contrada Ricciola.

Addosso a Myfatari, 28 anni, oltre al passaporto è stato trovato denaro contante, circa 1000 euro, oltre a svariata valuta albanese. Dal passaporto risulta entrato in Italia prima ad ottobre, per poi essere rientrato in patria, poi di nuovo ingresso in Italia il 12 dicembre. Elementi questi che fanno propendere gli inquirenti per una banda d pendolari che entra ed esce dall’Italia regolarmente per mettere a segno dei colpi.

Come riferivamo ieri, sono state avvisate le autorità consolari albanesi per contattare la famiglia, ma ancora nessuno ha reclamato la salma. Però Myfatari una famiglia ce l’ha, e pure una figlia di almeno tre anni. Particolare questo emerso dalla foto della bambina trovata spillata ad un’immaginetta sacra all’interno del passaporto.villa

Dai sopralluoghi all’interno del corpo centrale della villa (nella foto) di Terrucidoro, la prima ad essere stata presa di mira dalla banda, si è rivelato un particolare accanimento sugli arredi e che nel rovistare dappertutto i ladri avevano anche trovato le munizioni dell’arma che Terrucidoro teneva però nella dependance che più frequentava. Quindi i malviventi sapevano che ci doveva essere un’arma in giro e quando Terrucidoro gli ha intimato di fermarsi, questi erano consci della possibile reazione.

Nelle poche dichiarazioni rese, Terrucidoro afferma che dopo aver realizzato la fredda determinazione dei ladri a entrare anche nella dependance nonostante avesse urlato di essere armato e di chiamare i carabinieri, si è posto alla sinistra della finestra di cui la banda aveva divelto il portellone esterno, fuori era buio, come all’interno, e di avere sparato in posizione diagonale. Dinamica confermata dal foro di entrata del proiettile della Smith&Wesson nella parte interna della finestra. L’arma era regolarmente detenuta e la decisione di dotarsene era stata motivata da diversi altri furti già subiti.

Mentre la magistratura prosegue nella ricostruzione dei fatti, le forze dell’ordine stanno intensificando le ricerche del resto della banda, giudicata pericolosa. Per le forze dell’ordine si tratterebbe di una banda diversa da quella che ha già agito in zona. Avrebbe una sua base logistica a cavallo tra le provincie di Ancona e Macerata.

Ieri mattina vertice in Prefettura e da parte dei vari organismi di polizia sono stati coordinati interventi sul territorio per aumentare la vigilanza e nel contempo neutralizzare bande di malavitosi che hanno agito in zona.

Terrucidoro ha abbandonato la sua residenza di contrada Ricciola e si trova ospite di conoscenti lontano da Recanati. Una misura per tutelare la sua incolumità da possibili ritorsioni.