RECANATI - Rapita dalle atmosfere di Casa Leopardi, estasiata di fronte ai capolavori di Lorenzo Lotto, in reverente omaggio al Museo dell’Emigrazione Marchigiana. Possiamo sintetizzare così la visita privata di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, a Recanati nel giorno di Pasquetta, con la città presa d’assalto da migliaia di turisti che hanno avuto la possibilità di incontrare la terza carica dello Stato (per una gallery clicca sulla foto  a sx).guanti

La Boldrini, cambiando il programma, è voluta scendere verso le 16 a Porta Nuova per percorrere qualche centinaio di metri tra la gente. La Presidente della Camera non si è sottratta al saluto della folla che davanti Casa Leopardi era veramente una barriera che la Boldrini ha affrontato con decine di strette di mano.

Prima di arrivare alla Piazzuola Sabato del Villaggio la Boldrini è andata all’ufficio turistico dove ha fatto il Recanati Pass, il particolare biglietto che permette l’accesso a tutte le strutture museali cittadine, pagando per se e per la nipote che l’accompagnava.

Ad accogliere la Boldrini a Porta Nuova il sindaco Fiordomo ed il suo vice, Bravi. Il piccolo corteo poi ha percorso la strada che conduce a Palazzo Leopardi.

Una presenza che non è passata inosservata: la presidente della Camera si è fermata a parlare con tutti, ha stretto tante mani e ha impiegato quasi mezz'ora per un tragitto che di solito dura pochi minuti.

"Da dove venite?" ha chiesto ad una coppia. "Da Verona". "Vi piacciono le Marche?". "Moltissimo" la risposta.terzetto

Laura Boldrini ha accolto con piacere l’invito della contessa Olimpia Leopardi a visitare i luoghi dove è nato e cresciuto Giacomo. Un invito che le era stato rivolto durante l’incontro  nel gennaio scorso a Montecitorio in occasione  della proiezione del film di Mario Martone “Il Giovane Favoloso”.  A riceverla sull'ingresso principale i conti Vanni, Pierfrancesco e Olimpia Leopardi.

La Presidente ha visitato con interesse, mostrando grande conoscenza dell’argomento, le suggestive stanze della Biblioteca dove si è sviluppato il genio del pensatore recanatese, accompagnata dai racconti della contessa Olimpia che hanno reso ancora più viva ed intensa la presenza del Poeta. Tra gli argomenti trattati il restauro conservativo dei luoghi leopardiani per far riemergere i colori e le atmosfere dell'epoca così come li vedeva il Poeta. La visita è proseguita nelle antiche sale del Palazzo dove è nato e cresciuto Giacomo e dove ancora oggi risiedono i discendenti. La contessa Olimpia Leopardi ha mostrato alla Boldrini, alcuni dei manoscritti custoditi dalla famiglia tra cui la “Storia dell’ Astronomia” alcune lettere di Giacomo alla sorella Paolina e al padre Monaldo e la scherzosa missiva anonima inviata alla marchesa Roberti meglio conosciuta come la lettera della “Befana”. Un emozionante viaggio nel pensiero di Giacomo brillantemente illustrato dalla prof.ssa Fabiana Cacciapuoti responsabile della sezione Carte Leopardiane della Biblioteca Nazionale di Napoli.

visitacnsl“Ringrazio per l’accoglienza calorosa della famiglia Leopardi, - ha dichiarato la Presidente della Camera Laura Boldrini- queste stanze sono abitate ancora da Giacomo e visitare questi spazi fa capire bene come abbia potuto innalzarsi tanto; ha amato questa casa ma al tempo stesso l’ha voluta fortemente abbandonare, perché’ spinto da una forza di conoscenza che non gli permetteva di vivere in un piccolo mondo antico, si percepisce la sua capacita di andare oltre la siepe, oltre il limite e di essere un uomo contemporaneo. Una visita che mi ha colpito ancora una volta, soprattutto in quanto accompagnata dalla cortesia e dall’ospitalità della famiglia Leopardi.”

“E’ stato un onore – ha dichiarato la contessa Olimpia leopardi - e un grandissimo piacere ricevere la Presidente Boldrini; la sua visita denota, oltre ad un profondo interesse verso i luoghi della cultura e verso Giacomo in particolare, una viva attenzione nei confronti delle iniziative che la nostra famiglia da sempre porta avanti per una maggiore conoscenza del Poeta e della sua opera. ”

Il conte Vanni Leopardi ha omaggiato la Presidente della Camera con una piccola rara edizione de “ La Campagna” fatta stampare dalla famiglia in occasione della nascita di Pierfrancesco Leopardi.

A chiudere la visita a Palazzo, la firma con dedica della Presidente Boldrini nell’albo dei ricordi, che annovera tra le altre anche le firme di Giosué Carducci, Trilussa, del Presidente Einaudi, Carlo d’Inghilterra e di tanti altri personaggi della storia e della poesia italiana che hanno voluto rendere omaggio a Giacomo Leopardi.selink

A seguire la Presidente Boldrini ha visitato il Centro Studi Leopardiani e il Colle dell'Infinito fino all'orto dell'ex convento di Santo Stefano accompagnata dal Presidente del Centro Studi dott. Fabio Corvatta.

All’uscita ancora un bagno di folla e tante strette di mano. Dalla Piazzuola Sabato del Villaggio poi subito a Porta Cerasa, per il secondo fuori programma: passeggiata per il centro storico.

Qui ad attendere la Boldrini il resto della giunta comunale di Recanati e la Presidente è rimasta colpita dalla “maggioranza” al femminile dell’esecutivo di Fiordomo.

Una volta giunta in piazza la Boldrini non ha potuto non ammirare il Palazzo Comunale, la Torre del Borgo, intrattenendosi sotto il monumento a Giacomo Leopardi.

Passando sotto la Torre il sindaco gli ha annunciato l’imminente apertura al pubblico fino in cima e la Boldrini si è subito candidata per l’inaugurazione.

In piazza l’incontro con un anziano ed un simpatico siparietto. "Presidente, mi spiega lei cosa è questa questione del presidente o della presidente, dell'assessore o dell'assessora? Perché io non l'ho capita". Un anziano ha approfittato della presenza della presidente della Camera Laura Boldrini per cercare di capire il linguaggio di genere, rilanciato dalla terza carica dello Stato in occasione dell'8 marzo. La presidente Boldrini glielo ha spiegato in pochi minuti e lui è stato felicissimo: "Finalmente! Ora so di cosa si tratta ..."

Lungo la passeggiata attraverso corso Persiani e via Falleroni la Presidente della Camera, interessata dal doppio esperimento di diffondere per le vie le arie gigliane e di quello delle luci dell'Infinito (che non ha potuto vedere essendo giorno)  si è intrattenuta con il sindaco e la giunta su vari aspetti che in questo momento attanagliano le pubbliche amministrazioni.

In via Falleroni l’incontro con una delegazione di SEL con la quale si è intrattenuta in conversazione sui temi dei migranti e sulla legge dello “jus soli”.

La legge sullo ius soli "interessa tutti gli italiani e lo si è visto in un recente sondaggio, dal quale risulta che il 72% vuole la legge sulla cittadinanza per far crescere la società, perché sia più coesa senza antagonismi. Presto si aprirà un dibattito sui diritti civile e la cittadinanza. L'Italia non deve restare al palo su questi problemi", ha detto agli esponenti di SEL.

DSCF3698Poi la visita ai Musei Civici di Villa Colloredo sotto la guida del direttore, Antonio Perticarini, prima con i capolavori di Lorenzo Lotto poi al Museo dell’Emigrazione Marchigiana che per il Presidente è stata una vera scoperta che l’ha anche emozionata.

“Non bisogna dimenticare la storia dell'emigrazione italiana, perchè il dramma dell'immigrazione di oggi è una storia che si ripete e noi dobbiamo rendercene conto".

Questo il monito della presidente della Camera Laura Boldrini lanciato dal Museo dell'Emigrazione. La Boldrini ha ricordato le sue visite a New York, nel luogo in cui andò a fuoco una fabbrica di camicette, con la morte di decine di operaie, "molte italiane ed ebree" e gli incontri con in parenti delle vittime di Marcinelle. "Nelle loro testimonianze - ha concluso - ho ritrovato le paure e il dramma di tanti immigrati nordafricani che ho ascoltato a Lampedusa".

Conclusa la visita ai musei, momento conviviale che ha fatto emergere una Boldrini molto alla mano. Il sindaco Fiordomo le ha fatto dono di un cofanetto su Beniamino Gigli e di una confezione di cioccolatini creati dal maestro pasticcere Picchio ispirati alle poesie di Leopardi.

Doveva essere una visita privata è stato alla fine un "gran tour" con la promessa della Boldrini, che ha lasciato la città verso le 21.30, di tornare.