RECANATI – Ieri l’Università d’Istruzione Permanente, nell’ambito del corso dedicato a storie e personaggipalazzo recanatesi, ha proposto la visione del film sperimentale prodotto per la tv dalla RAI, “Idillio” di Nelo Risi.

“Idillio” fu realizzato nel 1980, quando ancora la Rai investiva in “programmi sperimentali”, spesso, come in questo caso, volti non alla provocazione gratuita, ma ad una seria ed assorta ricerca espressiva.

Scene girate a Recanati, fra il Palazzo dei Conti Leopardi e il Monte Tabor, nell’ambiente reale, tangibile, ancora intatto, e fissato dalla celluloide in una sorta di istante eterno, di perenne presente, del “paterno ostello”, del “natio borgo selvaggio”: luoghi, certo, reali, storicamente e ormai anche turisticamente connotati, ma che prima il segno poetico di Leopardi, poi la visione del cineasta-poeta hanno trasmutato, quasi, in non-luoghi, in spazi rarefatti e simbolici, metafisici ed allusivi.

Splendida, partecipe e insieme misurata, in bilico fra identificazione e straniamento, immune dal grottesco e dalla deformazione, l’interpretazione di Mattia Sbragia nel ruolo del poeta.

Nelo Risi è il fratello di Dino Risi, ed anch’esso eccellente poeta, letterato, oltre che regista.

Il film è visibile sulla rete internet, e chi non avesse potuto essere presente alla serata presso la sala conferenze degli IRCER, può vederlo cliccando sull’immagine.

“Idillio”, ispirato ai quindici versi dell’ “Infinito” di Giacomo Leopardi, ripercorre le ore e la giornata, nel soffocante microcosmo di Recanati a stretto contatto con la famiglia e con l’ingombrante figura del padre, durante la quale il poeta marchigiano scrisse di getto, e quasi non apportandovi modifiche in seguito, il famoso poema. Il film è stato presentato in anteprima alla 30° Edizione del Premio Italia e realizzato dal settore Ricerca e Sperimentazione della RAI.