Di Sabrina Bertini, capo gruppo consiliare lista “In comune”

RECANATI - In un comunicato stampa dell’amministrazione del 27 ottobre si leggeva a proposito delle dimissioni dell’intero CdA della Fondazione Ircer di Recanati:IRCER3

“Per quanto concerne gli IRCER è emersa con chiarezza la volontà del Sindaco di procedere velocemente alla ricostituzione del CdA per consentire alla Fondazione di affrontare da subito le grandi sfide che la attendono. E’ anche emersa nelle fila della maggioranza la condivisione della necessità che l’Ente allarghi i suoi orizzonti a nuovi servizi nel settore socio-assistenziale e non solo, quale supporto all’attività già svolta dal Comune in questo campo in relazione ai crescenti bisogni della cittadinanza. Peraltro tale aspetto era già ben presente nel programma amministrativo con cui l’attuale maggioranza si era presentata alle elezioni del 2014 ottenendo un largo consenso. E’ stato anche ribadito il concetto che un CdA proposto dal Sindaco, pur con tutta la sua autonomia, debba in ogni caso impegnarsi il più possibile per raggiungere gli obiettivi programmatici tracciati dall’Amministrazione da cui è stato nominato.”

Eravamo a circa un mese dalle dimissioni e da allora è trascorso quasi un altro mese e delle nomine nessuna traccia. Che il Sindaco abbia qualche difficoltà a trovare persone disposte ad amministrare un ente secondo le direttive del primo cittadino recanatese come si sussurra?

Perché a leggere bene il comunicato appare evidente che l’amministrazione pretenda un supporto al settore socio assistenziale di competenza del Comune mentre l’autonomia dell’ente dovrebbe condurre in tutt’altra direzione o tutt’al più a vedersi affidare compiti in tale settore dietro contributi, cosa che sia nel primo che nel secondo mandato Fiordomo non è più avvenuta, anzi è stata la Fondazione e per essa i suoi ospiti a doversi far carico di servizi per conto del Comune , si pensi al Convivio e agli orti sociali.

Intanto c’è un CdA dimissionato, una gestione solo ordinaria, un rapporto con i familiari dei pazienti teso, insoddisfazione nell’erogazione dei servizi, mancanza di un programma di sviluppo e gestione del patrimonio.

Un consiglio al Sindaco: nelle nomine non guardi solo alla sua cerchia magica ma si rivolga ad esperti del settore, a figure di provata esperienza, a candidati che rappresentino le varie componenti del mondo socio assistenziale ed imprenditoriale per le sfide che la Fondazione dovrà affrontare e risolvere.