RECANATI - Sono ben 27 i manoscritti di Giacomo Leopardi, tra cui quello dell'Infinito, custoditi nel museo di Visso, nel Palazzo dei Governatori, che Bologna si è già offerta di ospitare per metterli al sicuro.

vs m s2 05aGià dopo il sisma del 24 agosto, la struttura era rimasta seriamente compromessa. Il palazzo è sovrastato dalla chiesa di Sant'Agostino (XIV secolo), sede del Museo civico diocesano, dove ad agosto rimase gravemente danneggiato il campanile a vela e dissesti c'erano stati anche nei due pinnacoli della facciata, con pericolo di crolli che ieri, dopo le nuove scosse, si sono verificati.
Il museo è di proprietà della Diocesi, mentre il prezioso patrimonio letterario costituito dai manoscritti leopardiani appartiene al Comune. Risale, infatti, al 24 marzo 1868 la vendita di ventisette manoscritti originali di Giacomo Leopardi all'allora sindaco di Visso Gaola Antinori da parte del preside del Liceo Galvani di Bologna Prospero Viani.

Il collezionista, trovatosi in difficoltà economiche, fu infatti costretto a disfarsi di una parte della sua collezione di opere leopardiane, e la cedette al Comune di Visso per quattrocento lire italiane. Si tratta di sei Idilli (tra cui "L'Infinito" e "La sera del giorno festivo"), cinque sonetti, l'Epistola al Conte Carlo Tiepoli, quattordici lettere scritte tra il 1825 e il 1831 all'editore milanese Stella e un commento alle rime del Petrarca.

"Con il sindaco di Visso - ha spiegato il sindaco di Bologna Virginio Merola - abbiamo già un rapporto, loro hanno dei testi manoscritti di Leopardi che ospitavano nel loro museo. Li ospiteremo qui a Bologna e attorno a questo daremo tutta la solidarietà che come cittadini sapremo dare".

Sui manoscritti leopardiani trasferiti da Visso a Bologna

L’assessore Pieroni precisa: “ Si tratta di un‘operazione già programmata da tempo per la realizzazione di un evento culturale a Bologna. Fuorvianti le considerazioni allarmanti sulla custodia a Bologna perché le Marche non avrebbero adeguate collocazioni per conservarlo .”

In riferimento alle notizie uscite in queste ore sui media nazionali e locali sul trasferimento “per un’operazione di solidarietà” a Bologna del manoscritto originale dell’Infinito di Giacomo Leopardi, conservato nel Museo di Visso, l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni ha precisato quanto segue:
“ Si tratta di un trasferimento temporaneo già programmato da tempo, in modo autonomo, sulla base di un’intesa tra il Comune di Visso, proprietario del manoscritto e di altri documenti originali e il Comune di Bologna che, attorno al prezioso idillio leopardiano, intendeva realizzare un importante evento culturale.
Pertanto sono fuorvianti le considerazioni allarmanti che interpretano tale trasferimento del manoscritto dalla sede abituale a quella bolognese per una presunta indisponibilità di un'altra allocazione sul territorio marchigiano e che, a causa di questo, verrà ospitato a Bologna per “metterlo al sicuro”. Abbiamo certamente sicure e idonee sedi per conservarlo adeguatamente. Vorrei sottolineare , inoltre, che la ricorrenza del bicentenario del manoscritto leopardiano più importante (1819-2019) è inserita dalla Regione Marche tra i grandi eventi culturali programmati in questa legislatura e che ci auspichiamo possa celebrarsi insieme alla nomina di Recanati a Capitale italiana della Cultura 2019.
Il trasferimento a Bologna, dunque – ha concluso l’assessore Pieroni - fa parte di una ordinaria operazione di prestito e collaborazione fra Enti, come è già accaduto in settembre a Napoli con l’esposizione dell’Infinito alla Biblioteca Nazionale . Quindi il trasferimento è assolutamente indipendente dal recente evento sismico che ha purtroppo colpito Visso. “