RECANATI – L’immagine più bella che ci regala questa edizione della Marcia della Giustizia e della Pace sono la felicità e la trepidazione del piccolo bimbo pere9siriano Mohamad Nur (non parla da dopo essere stato sotto un bombardamento nella sua Aleppo da cui è scappato) quando stringe nelle mani la colomba bianca il cui lancio in un libero volo, insieme a tanti palloncini colorati, da il via alla marcia vera e propria che porterà i pellegrini fino a Loreto.

Poco prima, nella chiesa di Cristo Redentore circa 500 persone hanno dato vita all’ascolto delle testimonianze degli ospiti che quest’anno sono stati due famiglie fuggite dal dramma di Aleppo, la blogger italo siriana Asmae Dachan, il dott. Dachan, Iman di Ancona, il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, Paolo Cingolani, fondatore di “Io non crollo”., del Vescovo mons. Marconi.

Comune denominatore testimoni di una guerra e di un terremoto, rimasti senza una casa.

La serata si era aperta con le note di San Francesco, “Dio fammi strumento della tua pace”.

Poi la lettura del messaggio del papa per la Giornata Della Pace che ha scelto come tema la non violenza.

A seguito della disastrosa guerra in Siria, di cui la città di Aleppo è il simbolo che descrive di più la tragedia di milioni di siriani e a seguito del dramma causato dal terremoto, quest’anno gli organizzatori hanno pensato di proporre questi due temi: la violenza e la guerra in Siria e la violenza del terremoto nelle nostre regioni.

La collega Dachan in pochi minuti e con delle toccanti immagini ha illustrato il dramma della popolazione di Aleppo, fungendo poi da interprete alle testimonianze dei due capi famiglia che con i loro bambini (Zacaria, Ahmad, Mohamad Sur) sono fuggiti e riparati in Libano.

Lungo la strada tre scritte illuminate dai falò: “la non violenza stile politico della pace”; “Il vero campo di battaglia è il cuore dell’uomo”; “Di fronte alle conseguenze del terremoto, non vi chiedo di essere ottimisti, ma di non perdere la speranza (Papa Francesco)”; “Tutti possono essere artigiani della pace”.
Intorno ai falò gli interventi dell’associazione di Camerino “Io non crollo” e del sindaco di Tolentino, Pezzanesi. Interventi con motivi e segni di speranza tra coloro che sono stati colpiti pesantemente dal terremoto.

Nella Basilica della Santa Casa altri momenti intercalati da preghiere e testimonianze tra cui quella Ernesto Olivero che ha indirizzato una lettera ai pellegrini e la lettura di una riflessione di uno scampato al terremoto di Amatrice con la voce di Luca Violini.

Durante la manifestazione spazio a quattro progetti di solidarietà: adozione a distanza di una famiglia di Aleppo; acquisto di 5 q.li di riso e fagioli per i bimbi abbandonati del Burundi (a Recanati è arrivata grazie ad un biglietto aereo pagato da und famiglia di Genova, suor Stefanie); aiuti per un asilo di Tolentino ed uno di Camerino e a cinque famiglie di Gualdo.

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