RECANATI – L’obiettivo è restituire ai fedeli la fruibilità della chiesa entro ottobre.

Una grande partecipazione economica dei parrocchiani e il sostegno, importante, del mondo imprenditoriale legato a quella comunità hanno fatto si che si raccogliesse la somma necessaria per i lavori.FullSizeRender

La chiesa era stata danneggiata sul tetto dal sisma e dichiarata inagibile. Danni di non poco conto e che facevano temere per il peggio.

Con la chiesa lesionata e chiusa, i problemi economici della parrocchia, il riassetto della comunità passionista sul territorio sembrava indicata la via del trasferimento dei padri passionisti.

Pericolo scongiurato ma rimaneva padre Antony ancora senza chiesa e costretto ad arrabattarsi per le funzioni.

Nel quartiere tutti hanno messo mano alle tasche e salvato la parrocchia i cui lavori di restauro sono iniziati e se la tabella di marcia non avrà contrattempi, solenne celebrazione di apertura a fine ottobre.

Allo stato attuale rimangono chiuse dopo i danni del terremoto le chiese di Castelnuovo e San Domenico, parzialmente agibile la Cattedrale. Si tratta di edifici di competenza della Diocesi. Chiuse Santa Maria in Varano e San Michele, queste di proprietà del comune.

Non si tratta di chiese "normali": Castelnuovo è la chiesa più antica dei "castelli" recanatesi; in San Domenico c'è un affresco di Lorenzo Lotto; Santa Maria in Varano custodisce un sepolcro della famiglia Leopardi.

La Cattedrale racchiude poi importanti tesori artistici ed architettonici e il sisma ha provocato anche la chiusura dell'adiacente Museo Diocesano.