Il Centro Nazionale Studi Leopardiani ha ricevuto in eredità uno splendido attico a Pisa, posto al centro della città che ospitò per alcuni anni Giacomo Leopardi. Leopardi nel 1828, particolarmente ispirato, compose i versi di "A Silvia".

pisa4Forse i più celebri versi della poesia italiana moderna, scritti da Giacomo Leopardi tra il 19 e il 20 aprile 1828, a Pisa. in un appartamento a pigione di Via della Faggiola (o Fagiuoli, come si diceva allora), a 100 metri dalla Scuola Normale. Erano quattro anni che non scriveva versi, dunque un grande ritorno. Silvia è in realtà la trasposizione poetica di Teresa Fattorini, la figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta a 21 anni.
Dell’appartamento pisano Leopardi era soddisfatto e ne descrisse ogni dettaglio, compreso il vitto della pensione. Costava anche poco, dopo che a Firenze l’insigne turista era stato, a suo dire, depredato dagli esosi operatori turistici dell’epoca (niente di nuovo sotto il sole).

E la nobildonna fiorentina era tanto appassionata dal poeta che ogni anno anno in quella via, sotto quella lapide, nel giorno dell'anniversario della nascita del poeta, deponeva un mazzo di fiori, declamando  le liriche leopardiane,

L'amore per la poesia e per chi studia e divulga la sua opera ha portato, la nobildonna fiorentina appassionata di Leopardi, a dichiarare erede di questo immobile il Centro Nazionale Studi Leopardiani. Ovviamente non si tratta della casa di via della Faggiola, ma comunque di un importante abitazione pisana.