di Monica Ippoliti

Quello che sto per raccontare si riferisce esclusivamente ad una testimonianza personale, ma sono proprio queste che dettano e caratterizzano la storia dell’uomo!

Vivo in Via della Resistenza  11, e da qualche mese l’Amministrazione Comunale ha deciso di istituire il senso unico di marcia rispetto al doppio senso che vigeva fino a qualche settimana fa.  E questa a mio avviso, per certi versi è una scelta ottimale in quanto è stato inserito il senso unico dopo tantissimi anni .

via_ResistenzaMa non è finita qui: è stato deciso il divieto di sosta nel lato destro in tutta la via, fino all’altezza dell’incrocio con via Bonfini. Noi abitanti avevamo già difficoltà antecedentemente a tale direttiva, a trovare il parcheggio, anche per la presenza di qualche attività in questo tratto di strada, e lascio immaginare ora quello che può essere. Con la grave penalizzazione che se non trovi il posto auto alla prima occasione, devi rifare tutto il giro degli isolati, ciò dovuto al cambio della viabilità anche nelle vie circostanti.

E la motivazione di questo divieto di sosta?  Per non intralciare pedoni o mamme con i passeggini che camminano sopra il marciapiede. Ora io abito in questa via da otto anni e non ho mai avvertito questa frequenza di pedoni. Oltre più, diventando a senso unico, la strada sarebbe molto più sgombra e proprio per questo si potrebbe parcheggiare al di fuori del marciapiede, creare posti auto a spina di pesce, o far passare il pedone al lato sinistro dell’automobile in sosta.

Soprattutto vi è stata la possibilità di parcheggiare in entrambi i lati sin dal 1972 nonostante il doppio senso.

E’ certo che nessuno “ha” e “ancora non”,  adempie a tale iniziativa, continuando a parcheggiare in ambo i lati e giustamente. Ma la sottoscritta, munita di alto senso di precisione e rispetto per le regole, ha chiesto a due vigili che si trovavano nel pezzo di strada interessato come poter fare, o meglio “noi residenti possiamo parcheggiare anche nel lato destro, laddove non ci siano posti nel sinistro? ”…la risposta è stata: ”ma certo signora, effettivamente ai  residenti non si dovrebbe fare la multa.!!!” che non è propriamente una cosa giusta ….. ma la consuetudine di non aver mai multato in quel tratto di strada e la consapevolezza dell’impossibilità a parcheggiare solo da un lato, li ha fatti presumibilmente dire ciò; questo è un comportamento da lodare in quanto la loro elasticità e conoscenza di quel territorio e delle problematiche ad esso connesse li ha fatti parlare in tal modo con una forte predisposizione verso i cittadini e verso le problematiche che gli stessi possono incontrare.

Dopo due settimane però  ho trovato la multa per divieto di sosta proprio davanti le finestre della mia abitazione. Ho sottoposto la questione direttamente al primo cittadino, che mi ha confortato sul fatto delle mie ragioni, soprattutto perché ero stata autorizzata “verbalmente” ad eseguire “l’infrazione” se così si può chiamare. Il fatto è che la viabilità è stata ben regolata ma chi ha preso la decisione circa la possibilità del parcheggio solo da un lato ha effettivamente toppato non avendo alcuna considerazione per la situazione di quella via e non avendo cognizione  di quello che andava a comportare: poca esperienza diciamo? Poco senso della situazione? Poca conoscenza  della stessa? E se per 38 anni è stato possibile parcheggiare in ambo i lati … chi ha preso la decisione non si poteva preoccupare delle conseguenze? Ma i cittadini non si ascoltano? Ma questa campagna d’ascolto è fatta in maniera completa o …?

Comunque  ho dovuto  pagare i 38 euro, anche se ingiustamente, poiché mi è stato spiegato che le multe una volta emesse non possono essere modificate. Per un autista che non ha mai preso una multa per divieto di sosta essere costretto a pagarla per un’infrazione avvenuta nello stesso numero civico di dove abita, è davvero triste.

E’ inutile che qualcuno mi convinca del contrario perché non ci crederò mai: ritengo che certi atti siano eseguiti forse superficialmente, e senza nessun rispetto, verso chi per tirare fuori quei 38 € ha dovuto lavorare e non con “leggerezza”.

Mi spiace per questa notifica pubblica del fatto accadutomi, ma nonostante la stima forte ed immutata  della sottoscritta nei confronti del primo cittadino, ho ritenuto corretto che tutti i Recanatesi siano al corrente di quello che “quotidianamente” accade nella nostra realtà.

Il gesto davvero “nobile” da parte del rappresentante dei cittadini sarebbe ora, quello di portarmi a conoscenza che il mio versamento dei 38,00 verrà devoluto in beneficenza alla causa “terremoto Haiti”. Le conseguenze umane di tale iniziativa non è necessario che le spieghi a chi è dotato di coscienza, sensibilità e altruismo.