Il Consiglio Comunale del 28 gennaio si è concentrato sulla discussione dei punti delle minoranze, interrogazioni e mozioni. Tra queste ultime, importante è stata quella presentata dal consigliere Marangoni sul crocifisso. Alla proposta del consigliere della Lega Nord è infatti seguita, come da regolamento, la discussione. Il Presidente del Consiglio ha inteso intervenire sull’argomento e presentare delle modifiche alla mozione del proponente, auspicando di ottenere un’ampia convergenza. Alla fine di una lunga discussione, anche con passaggi accesi e configgenti, la dialettica politica ha avuto il sopravvento e il Consiglio Comunale ha trovato un voto importante con sole due astensioni sul documento.crocifisso

“Il lavoro alla base di questa proposta - rileva il Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Grufi - che ha di fatto sostituito quella originaria, è stato diretto ad unire le coscienze e le posizioni culturali e personali che possono legittimamente essere differenti. Lo stesso simbolo, al quale questo Consiglio ha riconosciuto una valenza culturale e storica, oltre a quella più propriamente spirituale ed attinente alla sfera personale di ogni credente, è elemento di unione e non può, né deve essere strumentalizzato da alcuno. Ringrazio i singoli consiglieri per aver sostenuto la proposta del sottoscritto nella speranza che l’occasione del confronto dialettico maturata dalla presentazione della mozione che ha fatto emergere quel comune sentire di valori condivisi, possa continuare nella vita di ogni giorno”.

Questo il testo del documento approvato.

Premesso che: Il Consiglio di Stato, con parere n. 63 del 24 luglio 1988, ha stabilito che le norme regolanti l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche non possono essere considerate implicitamente abrogate dalla nuova regolamentazione concordataria sull’insegnamento della religione cattolica, sul rilievo che “la croce, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale indipendente da specifica confessione religiosa”;

Il Consiglio di Stato con sentenza n. 556 del 13 febbraio 2006 ha ribadito che il crocifisso deve restare nelle aule scolastiche perché non è un simbolo meramente religioso, ma esprime tutti i valori civili di tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti e solidarietà, principi che “delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato”;

La civiltà occidentale, di cui il nostro Paese è una delle culle, trova proprio nei valori cristiani una parte importante delle sue radici;

Il crocifisso è dunque un simbolo della nostra identità culturale, che nei valori della fratellanza, della solidarietà, della pace e della giustizia, trova sua più esplicita realizzazione, a maggior ragione nel mondo globale e multietnico di oggi;

Considerato che: La stessa Chiesa cattolica, prima attraverso il magistero di Sua Santità Giovanni Paolo II ed ora con quello di Papa Benedetto XVI, insieme alle altre chiede cristiane, sta cercando l’unità dei cristiani e nel contempo un dialogo più importante con le altre religioni nel mondo, in considerazione del fatto che i valori sopra indicati costituiscono un “ponte” verso la costruzione di un dialogo interreligioso;

La nostra Costituzione, nella sua prima parte, richiama, tra i diritti dei cittadini, quello di poter vivere una vita dignitosa, di avere un lavoro per potersi realizzare, di potersi esprimere sia singolarmente che in forme associative, di costituire una famiglia, nell’osservanza del principio più generale di uguaglianza e di pari dignità, indipendentemente dalla razza, religione, dal sesso o dalle inclinazioni personali di natura sociale, politica o etica; la medesima Carta contempla il dovere di ogni singolo cittadino di impegnarsi per sé, ma anche per i propri simili, nel lavoro, nell’economia, nell’azione sociale, imprenditoriale e politica, contribuendo al progresso materiale o spirituale della società;

I principi laici posti alla base della nostra Costituzione, prima fonte del diritto, di fatto sono l’espressione di una convergenza tra culture diverse, tra cui spicca quella cristiana, che i nostri padri costituenti hanno inteso inserire alla base del nostro ordinamento;

Visto che: La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, nella sentenza relativa ad un ricorso presentato da una cittadina italiana originaria della Finlandia, ha sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione del “diritto dei genitori ad educare i figli secondo le proprie convinzioni” ed una violazione alla “libertà di religione degli alunni”;

Ritenuto che: Tale semplicistica e limitata valutazione della Corte europea non corrisponde ai sentimenti individuali e socio-culturali della popolazione, né, tantomeno, al comune sentire della popolazione recanatese;

La presenza del crocifisso in classe non costituisce semplicemente un’adesione alla religione cristiana e cattolica, ma rappresenta il simbolo di una tradizione antica, del patrimonio storico e della civiltà attuale che in quei valori si riconosce; non a caso il territorio italiano è disseminato di simboli religiosi che hanno una portata ed un significato di rilievo culturale, storico e civile, oltre a costituire elemento di valenza spirituale, proprio della sfera individuale di ogni singolo cittadino; l’immagine della crocifissione, dunque, sintetizza tutta una serie di valori e riferimenti propri della tradizione italiana ed europea;

Togliere il crocifisso dalle aule delle scuole non consentirà al Paese di operare con una logica progressista in grado di garantire la vera laicità delle istituzioni, in quanto con tale operazione si opererebbe solo in favore del “laicismo”, nel suo significato più deteriore, con delle forme proibizioniste ed iconoclaste, dando oltretutto una lettura perlomeno parziale del Cristianesimo attraverso la cancellazione della sua simbologia;

Intervenendo in modo coattivo per la rimozione di un simbolo religioso e storico-culturale di valenza universale bi-millenaria, si provocherebbe una lesione delle sensibilità sociali e culturali della popolazione italiana, nonché della condivisione di valori e principi che non hanno confini territoriali;

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta:  a controllare che non vengano rimossi i crocifissi dalle aule scolastiche; a sostenere tutte le iniziative volte a promuovere una logica laica corretta, nel rispetto di quanto scritto nella Costituzione Italiana, riconoscendo come qualificanti dell’identità e della personalità umana, tutti i simboli storico-culturali, educativi e religiosi che fanno parte del substrato culturale e sociale della popolazione italiana e recanatese in particolare.