Solo poco fa la Questura di Ancona ha confermato, senza scendere molto nei particolari, l'operazione anticrimine portata a termine questa mattina a Recanati dalla Squadra Mobile e che ha portato al fermo di tre pericolosi pregiudicati catanesi, autori di rapine "in trasferta", e di un loro complice recanatese che fungeva da basista. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di una banda che ha già colpito nell'anconetano e nel maceratese.

Ad entrare in azione verso le 10 sei auto civetta e almeno una ventina di agenti davanti la sede della concessionaria Mosca, all'altezza del passo che immette al Poliambulatorio, mentre sul luogo transitava a piedi una coppia di vecchietti, spaventatissimi per essersi trovati nel mezzo del blitz, e rassicurati da un agente con una frase "si tratta di persone che non fanno la distinta in banca .. tranquilli!".

Tutta l'operazione è durata pochi minuti ma non è passata inosservata vista l'ora e il punto di grande transito. Le auto della polizia hanno stretto la BMW dei catanesi in uno spiazzo e in un attimo hanno prelevato gli occupanti, stesi a terra (da qui qualcuno aveva pensato a dei corpi di persone investite), perquisiti e immediatamente trasferiti ad Ancona.

La Mobile li teneva sotto controllo da alcuni giorni ed aveva sentore che stessero preparando un colpo a Recanati o nelle vicinanze. Non è nemmeno passato inosservato che il blitz è stato attuato in mezzo a due banche, quella di Spoleto e la Carifac, distanti non più di 50 metri dal luogo del fermo.

Forse i catanesi erano ancora alla ricerca dell'obiettivo oppure erano già pronti a colpire. Ma a colpire è stata prima l'anticrimine anconetana che fino a poco fa ha addirittura smentito il tutto fino ad una conferma solo verso le 19.30 con il quarto arresto del recanatese che fungeva da basista al terzetto.

Nella giornata di domani probabilmente la Questura fornirà ampi ragguagli su questa operazione che ha permesso di sgominare una banda dedita alle rapine e di una certa pericolosità.