ANCONA - Ricorrenza importante quella dell’8 maggio, data in cui si celebra la giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, istituita nell’anniversario della nascita del suo fondatore Henry Dunant (1828-1910). La pandemia ancora in corso non permette di festeggiare ma si può certamente sottolineare il grande impegno degli oltre 150 mila volontari in tutta Italia e degli oltre 6500 delle Marche, attivi in prima linea nella lotta al covid ma senza lasciare indietro alcuna delle numerose attività a favore della popolazione.

L’emergenza covid ha chiaramente rappresentato il primo fronte d’intervento, fin da febbraio 2020 quando è stata aperta la sala operativa regionale per il coordinamento dei comitati territoriali. I volontari dei 33 comitati di tutta la regione Marche sono stati formati sulle procedure di prevenzione e contenimento del contagio da coronavirus per poter passare a collaborare con il Gores (Gruppo operativo regionale emergenze sanitarie) e quindi al trasporto dei pazienti contagiati dal covid. Parallelamente sono stati portati avanti altri servizi come quelli di supporto psico sociale, il coordinamento regionale dell’indagine nazionale di sieroprevalenza, l’assistenza agli esami di Stato 2020 e all’attività di comuni e aziende.

Altro fronte che ha visto il grande impegno dei volontari marchigiani della Croce Rossa è stato quello durante le varie iniziative di screening di massa come il progetto “Marche sicure”: l’assistenza delle divise rosse si è protratta per vari mesi da ottobre 2020 a marzo 2021 per spostarsi poi nei vari hub allestiti durante le prime e seconde fasi della vaccinazione che prosegue ancora oggi.20210507 bandiera Cri Regione Marche

Un impegno senza sosta, da qui lo slogan #inarrestabili, che si può provare a tradurre con alcuni numeri. Nei primi quattro mesi dell'anno 2021 (1° gennaio - 1° maggio) sono stati svolti qualcosa come oltre 35 mila servizi, dei quali seimila a carattere d’urgenza, che hanno impegnato quasi 40 mila operatori e movimentato 5700 mezzi.

Ripercorrendo alcune delle fasi più impegnative dell’emergenza covid da febbraio 2020 in poi sono stati impegnati durante l’indagine nazionale di sieroprevalenza della primavera/estate 2020 circa 400 tra volontari, infermieri, operatori di logistica e coordinamento di ben 29 comitati della Croce Rossa marchigiana, dislocati in 45 punti prelievo tra ambulatori e postazioni mobili. Quasi 600 i volontari attivati per la campagna di screening di massa “Marche sicure” dal dicembre 2020 al febbraio 2021 in 21 sedi dove sono state portate avanti attività di accoglienza, registrazione, consegna referti, trasporto campioni e assistenza sanitaria; oltre 300 quelli impegnati finora nella campagna di vaccinazione regionale che si sta realizzando in circa 15 hub vaccinali. Grazie all’iniziativa “Il tempo della gentilezza”, infine, sono stati portati nelle case dei marchigiani oltre 2400 pacchi viveri, 658 farmaci, 350 spese e 240 pasti.

«Quest’anno, a causa della pandemia ancora in corso, non sarà possibile festeggiare questa giornata per noi così importante - ha detto il presidente del comitato regionale Cri Marche Andrea Galvagno. Ai sindaci marchigiani è stata consegnata la bandiera della Croce Rossa Italiana perché venga fatta sventolare sulle facciate dei municipi, mentre una delegazione Cri Marche ha fatto altrettanto nei confronti del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli».

La bandiera della Croce Rossa sarà per tutta la giornata del’8 maggio issata accanto a quella della Regione Marche nella sede di Palazzo Raffaello ad Ancona. In alcune città verrà anche illuminato di rosso un monumento o un edificio, come verrà fatto con la sede regionale.
«E’ un’iniziativa simbolica che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una realtà che si prodiga in una grande varietà di servizi, non solo di pronto soccorso. In questo anno, in piena pandemia, non è mai mancata l’attenzione alle persone: a chi era contagiato o in quarantena e non poteva muoversi, a chi non aveva nessuno che potesse aiutarlo, abbiamo portato aiuti, i farmaci, persino la semplice spesa quotidiana. La Cri è vicina a loro, così come agli indigenti e a tutte le persone in difficoltà: tanti infatti hanno perso il lavoro e si sono rivolti a noi per poter ricevere anche solo un pasto caldo».

«Tra queste persone - prosegue Galvagno - non ci sono solo migranti o stranieri soli, ma c’è una crescente quota di cittadini italiani che non riescono più a far fronte alle spese, a dar da mangiare ai propri figli. La pandemia ha in certi casi portato alla perdita del posto di lavoro ma in altri ha solo accentuato una difficoltà preesistente: si sono create nuove situazioni di povertà a fianco di quelle che già conoscevamo. Ai volontari delle Marche - circa 6500 su una popolazione di poco più di 1,5 milione di abitanti - voglio dire “grazie di cuore”, per tutto quello che stanno facendo, spesso mettendo in secondo piano altri impegni personali per dedicarsi ad attività che comprendono anche diversi rischi. A tutti coloro che si impegnano perché nessuno venga lasciato indietro va il nostro grande abbraccio».