ASCOLI - L’inaugurazione si terrà il 29 giugno alle ore 18.00. Interverranno Selma Stultus, Vittorio Sgarbi, Stefano Papetti (Curatore delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno), Francesca Filauri (Presidente Associazione Cultural-mente Insieme) e Elisabetta Sgarbi.

La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, espone 14 opere inedite o raramente viste del pittore triestino Dyalma Stultus dalla Fondazione Cavallini Sgarbi.

«Dyalma Stultus deve a Trieste i natali, gli affetti familiari, la prima formazione culturale e sentimentale, ma non solo – racconta Vittorio Sgarbi – Così il modo di Stultus di intendere l'arte trova consonanze in quello di altri triestini della sua epoca (Sbisà e Croatto), ma è a Firenze che Stultus acquisisce un nuovo, nazionale senso della misura. Le donne nude ritratte da Stultus sono solo apparentemente popolari, con i capelli raccolti e le sopracciglia sfoltite secondo la moda borghese del tempo, evitano lo sguardo diretto perché la loro missione non è sedurre, suggeriscono l'esprit de géométrie che in natura tutto regge, in un omaggio aperto a Cezanne. Nel dopoguerra l’epoca cambia ma la ricerca di Stultus continua a perseguire l'equilibrio di natura tra colore e disegno, luce e ombra, Francia e Italia: oggi, grazie alla Milanesiana, Stultus rivive ad Ascoli, e si mostra in eterno pittore assoluto».

«Dyalma Stultus (1901-1977) è un pittore sofisticato e intrigante, coltissimo e isolato, che fu contro tutti gli "ismi": un protagonista davvero affascinante del Novecento italiano – afferma Lucio 29 giugno ore 18 bScardino – Di lui è imminente una mostra di 14 dipinti della Fondazione Cavallini Sgarbi, inediti o raramente visti. Curata dallo storico dell'arte Lucio Scardino, la rassegna si terrà presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno dal prossimo giugno. Databili dagli anni Trenta agli anni Settanta, i dipinti propongono la sua visione limpidamente figurativa, lontanissima dalle avanguardie, formatasi nella Trieste austriacante, educatasi nella Accademia di Venezia e approdata nella raffinata Firenze del secondo dopoguerra. Vedute della campagna toscana o della Capri più ammaliante, composizioni fascinosamente allegoriche o robustamente novecentiste, ritratti muliebri psicologicamente azzeccatissimi, i quadri di Stultus rivelano sempre un impeccabile mestiere, sono accademicamente ben congegnati, a costo di risultare capricciosamente accademici, accostando la figura del triestino a quella di grandi maestri "reazionari" quanto sapienti, come Annigoni, Funi o Sciltian».

«Un importante pittore triestino Dyalma Stultus (1901 / 1977), con un nucleo di opere donate a Vittorio Sgarbi in qualità di Presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi – dichiara Elisabetta Sgarbi – Nei quadri si sente il vento di Trieste, che pulisce il cielo è rende nitide le forme e sgargianti e luminosi i colori».

Progetto di allestimento Luca Volpatti.

La mostra è in collaborazione con Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Fondazione Carisap, Camera di Commercio delle Marche, Circolo Cultural-mente Insieme, Fainsplast e Ciaccio Arte.

I cataloghi delle 8 mostre ospitate quest’anno da La Milanesiana sono editi dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi..