nota della CGIL

ANCONA - Anche nelle Marche parte dal 25 aprile, la campagna referendaria “Per il lavoro ci metto la firma”, lanciata dalla Cgil per rendere il lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro. Quattro sono i quesiti referendari per abolire i licenziamenti illegittimi (Job Act), limitare i contratti a termine e garantire la sicurezza negli appalti.

Nelle Marche, i banchetti per la raccolta firme sono stati allestiti a Jesi ( da ore 11,30 a 13,30), provincia di Ancona, in piazza della Repubblica, a San Benedetto del Tronto (da ore 16 a 19), in piazza Pazienza, ad Ascoli Piceno a Pianoro San Marco ( da ore 9 a 13), a Macerata ( da ore 11 a 12,30) , in piazza della Libertà, a Urbino ( da ore 14 a 17) in via Ca’ Frate, a Fermignano ( da ore 9 a 13), provincia di Pesaro e Urbino, in piazza Garibaldi e a Fermo ( da ore 11 a 12,30), in piazza del Popolo.

I QUATTRO QUESITIreferendum logo 1068x1068
Per dare a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
Cosa vogliamo cancellare?
Le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015.
Per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di quindici dipendenti.
Cosa vogliamo cancellare?
Il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.
Per superare la precarietà dei contratti di lavoro.
Cosa vogliamo cancellare?
La liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee.
Per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti.
Cosa vogliamo cancellare?
La norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore.