RECANATI - Ancora un’altra operazione antidroga che pone in evidenza la preoccupante espansione del traffico e spaccio illegale di sostanze stupefacenti in tutta la Val Musone e nel confinante territorio recanatese.Droga denaro e materiali sequestrati

Questa volta i comuni interessati dal “giro” di droga e consistente rete di clientela tra cui sono annoverati noti tossicodipendenti locali con la pericolosa novità di numerosi adolescenti 13enni e 15enni, riguarda i comprensori di Loreto – Castelfidardo – Recanati – Osimo – Montefano, risultati, peraltro, luoghi di residenza e bazzicati dai tre spacciatori arrestati, dimoranti nei tre citati comuni di Loreto, Castelfidardo e Recanati, dove avevano messo in piedi un prosperante e pericoloso traffico illegale di droga, attraverso la detenzione di grossi quantitativi e la cessione al dettaglio di “HASHISH” e “COCAINA”, con l’intento di “allargare i loschi affari estivi” anche alla vicina Riviera del Conero, i cui proventi illeciti mensili si aggiravano intorno ad € 40mila mensili, in modo da garantire ai tre arrestati la loro “Bella Vita” ed un spregiudicato tenore di vita elevato.

Avevano creato una fitta rete di conoscenze e contatti diretti “porta a porta”, con appuntamenti in luoghi pubblici (strade, ville comunali, piazze, mercati rionali coperti) per il commercio illegale dello spaccio e la diffusione di droga, in prevalenza “hashish” e “cocaina” credendo di evitare controlli e sgradite sorprese da parte dei carabinieri della Compagnia di Osimo, mantenendo un tenore di vita al di sopra delle reali possibilità economiche.

C’è ancora il massimo riserbo sulle indagini di P.G. che continuano in modo serrato nell’identificazione di tutti i compratori e consumatori della droga e delle ulteriori zone in cui il gruppo malavitoso intendeva espandere i propri affari, ma che stava imbastendo una vasta rete, per la “conquista estiva” della vicina riviera del Conero, considerata “appetibile” per lo spaccio illegale di stupefacenti, in prevalenza “hashish” e “cocaina”.

Un vero e proprio vortice del malaffare, in cui i tre operai arrestati testimoniano l’elevato e ingiustificato tenore di vita economico, sulla pelle dei tossicodipendenti su cui si accanivano con violenza fisica ed intimidazione se impossibilitati o poco solerti a pagare il debito di droga contratto per il fabbisogno giornaliero.

 Difatti i carabinieri della Compagnia di Osimo sotto il comando ed il coordinamento del Magg. Conforti ed il Nucleo Operativo Radiomobile diretto dal Luogotenente c.s. Almiento, nel contesto di autonoma attività investigativa, da cui scaturivano servizi di monitoraggio che consentivano attraverso osservazioni, controlli e pedinamenti, di identificare ed incastrare i tre trafficanti sorpresi, bloccati e ammanettati in flagranza di reato mentre erano all’opera nei luoghi di residenza, in particolare in Loreto e Recanati, con il conseguente sequestro di un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti.Screenshot 20180624 220017 Gallery

Tutto si è svolto nella serata di ieri, nel corso di attività info-investigativa inerente lo spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere nel circondario di Osimo, Loreto, Castelfidardo, Recanati e Montefano, quando veniva individuata una coppia di Castelfidardo, lui 35enne e lei 33enne incinta al nono mese, risultati detenere presso la propria abitazione un consistente quantitativo di sostanze stupefacenti del tipo “hashish” da immettere sul mercato illecito nella nottata appena trascorsa.

Per tale motivo veniva subito predisposto un apposito servizio di osservazione e controllo con militari in abiti civili e bordo di autovetture con targhe di copertura e con militari a bordo di auto con colori d’istituto, nei pressi dell’abitazione della coppia spacciatrice a cui si presentava un noto soggetto riconosciuto quale pusher 35enne di Loreto.

Dopo poco veniva notato sopraggiungere un’autovettura Opel Corsa di colore verde con a bordo due soggetti, un 37enne recanatese e un 46enne civitanovese domiciliato in Castelfidardo, entrambi conosciuti agli operanti poiché da sempre gravitanti nell’ambiente degli stupefacenti.

Pertanto si notava che il veicolo si fermava proprio nei pressi dell’abitazione della coppia spacciatrice dove scendevano i due uomini ed a cui venivano consegnati degli involucri voluminosi contenenti verosimilmente droga. Cosicché dopo lo scambio ed un breve colloquio i due soggetti si allontanavano frettolosamente a bordo della predetta autovettura.

Dopo aver documentato e fotografato l’avvenuto scambio di droga, dopo circa 30 metri dall’abitazione della coppia spacciatrice, i due complici pusher venivano accerchiati e fermati da personale in divisa rinvenendo subito nel marsupio indossato dal recanatese una busta di colore blu e bianca, la stessa che gli era stata appena ceduta, con all’interno un grosso involucro di cellophane contenente cinque panetti di “HASHISH” che a seguito di pesata di precisone sono risultati essere complessivamente pari a grammi 500.

Nella stessa circostanza, altro personale in abiti civili, appresa la notizia del rinvenimento dello stupefacente, provvedeva subito a fare irruzione nell’abitazione della coppia e ad eseguire una perquisizione domiciliare con esito positivo.

In considerazione di quanto sopra, l’attività investigativa si concludeva con l’arresto per il reato di spaccio e detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso di M.A., nato a Loreto (AN), Classe 1983, residente a Castelfidardo (AN), convivente, operaio, incensurato; C.L., nato a Loreto (AN), Classe 1972, residente a Civitanova Marche (MC), di fatto domiciliato a Castelfidardo (AN), coniugato, operaio, pregiudicato; S.E., nato ad Osimo (AN), Classe 1981, residente a Recanati (MC), coniugato, operaio, pregiudicato.

Da dx C.L., S.E. M.A.

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Predetti C.L. e S.E., venivano sorpresi mentre si allontanavano, a bordo dell’autovettura OPEL Corsa dall’abitazione di M.A., con la convivente siciliana identificata per S.B., nata a Lentini (SR), Classe 1985, nubile, nullafacente, pregiudicata e incinta al nono mese, che aveva appena ceduto loro grammi 500 di hashish, suddivisi in nr. 5 panetti riportanti la sigla “TP”.

A seguito delle perquisizioni domiciliari e personali eseguite nell’immediatezza a loro carico, i militari rinvenivano: nella disponibilità di M.A. ulteriori gr. 1,3 di hashish, la somma di €. 1.100,00 risultata provento di spaccio, un bilancino di precisione, cellophane e materiale per la confezione di dosi, nonché telefoni vari e sim telefoniche utilizzati per lo spaccio; nella disponibilità di C.L. gr. 1 circa di cocaina e la somma di €. 310,00 ritenuta provento di spaccio nonché telefoni vari e sim telefoniche utlizzati per lo spaccio;  nella disponibilità di S.E. gr. 11 di cocaina e gr. 270 di hashish suddivisi in nr. 4 involucri, la somma di €. 140,00 risultata provento di spaccio, un bilancino di precisione, materiali per la confezione di dosi nonché telefoni vari e sim telefoniche utlizzati per lo spaccio;

L’operazione si concludeva con nr. 3 arrestatati e solo la donna siciliana S.B., grazie al suo stato di gravidanza ritenuto incompatibile con il carcere, deferita in stato di libertà, risultata responsabile degli stessi reati in concorso con il di lei convivente M.A. più altri.

Gli stupefacenti, il materiale rinvenuto ed il denaro venivano sottoposti a sequestro. Il denaro sequestrato veniva versato sui libretti di deposito giudiziario.

Di quanto accertato e operato veniva data comunicazione al Sost.Proc. Dott. Marco Pucilli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona che, nel concordare gli arresti, disponeva la traduzione degli arrestati presso la Casa Circondariale di Ancona – Montacuto.

Di conseguenza i soggetti arrestati venivano ammanettati e condotti negli uffici della Compagnia di Osimo, sottoposti al foto-segnalamento e rilievi dattiloscopici e successivamente tradotti e reclusi in carcere a disposizione della Procura di Ancona.