PORTO RECANATI – Un percorso ancora ad ostacoli quello dell’identificazione di chi possano essere le ossa rinvenute in un’area del casolare abbandonato dietro l’Hotel House e casualmente scoperte durante una ricognizione antidroga della Guardia di Finanza.IMG 20180403 WA0019 740x431

Gli esiti degli esami, per ora ancora non definitivi, raggiunti dal dott. Tagliabracci incaricato dell'inchiesta medico legale per conto della Procura della Repubblica attribuiscono a più persone il DNA estratto, quindi che lì sotto c’erano più corpi sepolti.

Questo primo dossier di accertamenti è stato consegnato al titolare dell’inchiesta sulla scomparsa, dalla fine di maggio del 2009 di Cameyi Mossamet, la dott.sa Farneti.

Per ora in Ancona è aperto un fascicolo sulla sola scomparsa della 15enne all’epoca. Mentre a Macerata il fascicolo è per omicidio ed occultamento di cadavere.

Per due settimane uomini e donne della Scientifica della Questura di Macerata hanno scavato e repertato.

Giorni in cui si sono accesi i riflettori di tanti media con tanto di trasmissioni in diretta dal luogo del ritrovamento.

CameyiMosammetSe i resti di Cameyi fossero tra quelle ossa, l’inchiesta passerebbe a Macerata.

Solo che occorreranno altri lunghi esami per dare al magistrato questa risposta.

A suo tempo la mamma di Cameyi non aveva ricondotto alla figlia, vista l’ultima volta proprio all’Hotel House con il fidanzatino, alcuni reperti emersi dagli scavi ma potrebbe essere stata la reazione di una madre che non si arrende.

Non si sa se quei reperti siano stati mai mostrati a due persone, apparse anche a “Chi l’ha visto”, che seguivano molto da vicino la famiglia Mosammet, una di queste nominata addirittura “tutrice” della ragazzina dal padre in punto di morte.

Le due donne potrebbero identificare con maggiore lucidità gli elementi non ossei affiorati durante gli scavi avendo avuto una frequentazione intensa con Cameyi.

L’inchiesta comunque non è chiusa e serviranno ulteriori esami comparativi sui più di uno DNA rilevati nelle ossa affiorate sul terreno ed i dati genetici dei familiari della ragazzina a disposizione.

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