Nota dell’ Italian Scientists and Scholars of North America Foundation

MONTECASSIANO - Non è vero che il nostro cervello dopo la nascita subisce un decadimento inarrestabile. Ci sono neuroni che hanno la capacità di rigenerarsi anche nell’individuo adulto. Scoprire come e perché questo accade è l’obiettivo della ricerca di Marta Pallotto (nella foto), neurobiologa che oggi lavora come ricercatrice postdoc al National Institute of Health di Bethesda in Maryland, non lontano da Washington DC.
Marchigiana di Montecassiano, in provincia di Macerata, dove è nata nel 1981, la ricercatrice è una dei tre finalisti del premio Hogan Lovells Award in Medicine, Biosciences and Cognitive Science, promosso da ISSNAF, la fondazione che riunisce 4mila scienziati italiani che lavorano in Nord America. La premiazione si terrà durante l’evento annuale di ISSNAF in programma il 17 e 18 ottobre presso l’ambasciata italiana a Washington.354069 PallottoMarta ralf

"Studio le connessioni del cervello, il segreto della potenza del cervello è nelle sinapsi – spiega Marta Pallotto – Il laboratorio in cui lavoro si occupa di sviluppare nuove tecnologie e metodologie in grado di mappare e analizzare le connessioni fra le sinapsi ad un’altissima precisione, da un punto di vista funzionale e anatomico". In particolare, la ricercatrice si è specializzata nello studio delle sinapsi del bulbo olfattivo, la prima “stazione” di rielaborazione delle informazioni degli odori, che vi arrivano dal naso col nervo olfattivo, per poi essere trasferite in altre aree del cervello. "Lì si integra una popolazione di neuroni che si rigenera anche nell’adulto – continua la ricercatrice – Voglio capire come questi neuroni rigenerati si connettono agli altri. Una ricerca che può dirci molto su come funziona il cervello e può aiutarci a capire i motivi per cui alcuni neuroni hanno il “potere” di rigenerarsi e altri no".

Al National Institute of Health Marta Pallotto può sfruttare diversi tipi di microscopi, tra cui due microscopi elettronici a scansione, ad elevatissima precisione (la risoluzione è superiore a 10 nanometri, in un millimetro ci sono un milione di nanometri) e dal costo di 500mila dollari ciascuno. "Siamo in quattro ricercatori ad utilizzarli, in Italia uno strumento di questo tipo solitamente è al servizio di un’intero centro di ricerca, e si può prenotare per poche ore alla settimana. Io ho potuto portare avanti esperimenti durati mesi, fotografando volumi di tessuto per visualizzare sinapsi in formato tridimensionale".

Dopo la laurea triennale in biologia all’Università di Camerino, è stata la lettura dei libri di Oliver Sacks ad accendere in Marta Pallotto la passione per il cervello. Così si è spostata all’Università di Torino dove ha conseguito una laurea specialistica in Neurobiologia, con lode, come la precedente. Poi un master in bioinformatica, un dottorato in Neuroscienze fra Torino e l’università Pierre et Marie Curie di Parigi, collaborazioni con l’ateneo di Zurigo. Nell’ottobre 2012, dopo la fine del dottorato, è volata negli Usa, al National Institute of Health, dove ha vinto una borsa di studio che durerà fino al 2018. "Non mi ci vedo a tornare in Italia a lavorare – racconta – ma ci tengo a continuare ad avere un rapporto con il mio Paese, dove sono stata formata. Vorrei ridare indietro qualcosa di quello che l’Italia ha speso per la mia formazione".