MONTELUPONE - Per due giorni il paese rende omaggio ad uno dei prodotti della sua terra, il carciofo, riconosciuto presidio Slow Food.

Il Carciofo di Montelupone, noto anche come “scarciofeno”, è un di alta qualità delle campagne monteluponesi. Di colore violaceo con striature verdastre, ha dimensioni più piccole rispetto alla media e non ha peluria interna né spine esterne. E' una varietà tardiva e si differenzia in due ecotipi: la varietà precoce con foglie dal contorno gentile (non seghettate) e più produttiva che si raccoglie dalla fine di marzo; una varietà a foglie seghettate, una dimensione della pianta più piccola ed un raccolto più tardivo.

Storicamente, a Montelupone, i primi capolini, quelli più grandi, sono cucinati in padella interi con finocchio selvatico, foglie di aglio fresco, varie erbe aromatiche locali, olio, sale e vino bianco, mentre i capolini più piccoli sono scottati e poi messi sott’olio.

La raccolta è scalare e si svolge nel mese di aprile. Nelle campagne di Montelupone i contadini coltivano i due ecotipi di questa varietà di carciofo preservando così la biodiversità locale.

Il carciofo di Montelupone rappresenta una vera e propria miniera di principi attivi e vanta particolari virtù terapeutiche.
Contiene pochissime calorie, è particolarmente gustoso ed ha molte fibre, oltre ad una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio.

Nel cuore del carciofo è presente l’acido clorogenico, una sostanza con proprietà antiossidanti, che è in grado di prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari.

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