Di Silvano Scavella, presidente AN Recanati

scavella_silvanoNon è che ci voglia una capacità di analisi raffinata per capire quel che è successo tra Regione e Comune di Ancona. Una vergogna, la decisione presa “tout court” dal trio kamikaze Spacca, Mezzolani, Ruta uniti da un patto scellerato per imporre il degradato sito dell’Aspio quale sede ideale per la realizzazione del nuovo ospedale di rete più Inrca. La classica decisione di stampo sovietico per effetto della quale si comprende come, agli stati maggiori della sinistra regionale, piacciano sempre più, le “illuminate” e democratiche imposizioni dall’alto, questa volta a danno dei 130.000 abitanti della bassa Val Musone. Ecco con chi abbiamo dovuto fare i conti. Burocrati incoscienti e “sfascisti” pronti a tutto pur di dimostrare la propria presunta onnipotenza. In questo modo si illudono di aver inferto ai Comuni ed ai cittadini di questa vallata, il colpo mortale. In realtà hanno ucciso se stessi e fatto “incazzare le masse” ora pronte ad inseguirli con i forconi all’idea di non poter avere quanto millantato loro per decenni. Ma quello di Spacca, Mezzolani, Ruta & Co. è uno degli ultimi colpi di coda di fiere ormai braccate e senza vie di fuga, un atto di boriosa irresponsabilità che politicamente pagheranno molto caro. Una presunzione ed una tracotanza tali, da non prendere nemmeno in considerazione l’idea di essere ormai alla canna del gas e l’avversione verso questi sinistri kamikaze e la loro corte, dilagherà a memoria fino al momento delle prossime elezioni. Hanno rotto gli zibidei con il loro strapotere. La stragrande maggioranza della popolazione lo ha capito, altri più ideologicizzati, sono talmente patetici nella propria creduloneria che correrebbero volontari nella fossa scambiandola per trincea ed è’ stupefacente la loro inconsapevole pulsione al suicidio. Un’idea che ci suggerisce l’immagine di quelli che continuavano a ballare mentre il Titanic affondava. Purtroppo oltre alla beffa, ora siamo anche al “redde rationem” e tra non molto dovremo prepararci a celebrare il funerale al nostro tanto amato S.Lucia non volendo celare l’ultimo messaggio in modulazione di frequenza di Carmine Ruta, il super manager della salute regionale che annuncia, sentite bene : - “ i piccoli ospedali, quelli attorno ai 100 posti letto, vanno chiusi e trasformati in poliambulatori ”. Altro che classica legnata nei denti per AN. Qui a rimetterci dentiere, attributi e pellaccia saremo in molti se non si decide subito di impegnarci tutti contro questo strafottente potere. Per questo e senza ombra di polemica, vorremmo che qualche caro ingenuo in buona fede, si soffermi a riflettere che i 20/30 km di statale che si fanno a 25/30 anni con spensieratezza e allegria per andare a comprarsi un paio di jeans all’Aspio, non potranno mai essere gli stessi se percorsi a 50 anni e più all’interno di un’ambulanza, con un infarto in corso e soli con Dio. Questa, come qualcuno erroneamente crede, non è la battaglia di AN, ma quella di tutti noi, stanchi di essere presi per i fondelli ma non di difendere il nostro legittimo diritto alla salute. Mollare ora significherebbe dar ragione ai prepotenti e incoraggiarli ad esserlo ancora. Nessuna rinuncia quindi a proseguire con rinnovato impegno questa battaglia condivisa con gli abitanti dei Comuni di questo ambito territoriale. Inizieremo subito con la presentazione di una petizione popolare associata ad una grande raccolta di firme, per ribadire con fermezza al Presidente Spacca, di localizzare, come previsto dall’apposita graduatoria tecnica redatta dagli esperti della Regione stessa, la nuova struttura sanitaria all’Acquaviva di Castelfidardo.