Nota della Democrazia Cristiana Recanati

Sabato 8 novembre ha avuto luogo, presso i locali dei giardini pubblici di Recanati, l’Assemblea della Democrazia Cristiana di Recanati.

Il gruppo storico di tradizione cattolico-democratica che attraverso i propri rappresentanti è da sempre impegnato per lo sviluppo e il progresso della città, si è incontrato, alla presenza di tanti amici, per individuare il percorso da seguire in considerazione delle scadenze amministrative della prossima primavera.

Con le elezioni comunali del 2009 si chiuderà infatti un ciclo amministrativo che ha visto i democratici cristiani sostenere, in due esperienze diverse, per dieci anni il Sindaco uscente Dott. Fabio Corvatta.

Gli amici sono convinti che sia necessario verificare le condizioni di un nuovo impegno per il prossimo futuro e che le stesse siano da costruire attorno ad un progetto-programma che lo stesso partito dovrà, una volta definito, confrontare con le altre forze politiche della città.

Dall’assemblea sono emersi dunque i motivi che spingono la Democrazia Cristiana ad essere presente anche alle prossime scadenze, seppure la situazione generale non sarà delle più facili: la crisi economica mondiale ha indubbiamente ripercussioni nei diversi paesi europei, quindi anche in Italia, e nelle realtà territoriali, sino agli enti locali.

Questi risentiranno delle ristrettezze economiche più dello stato centrale, dovendo conseguentemente rivedere le modalità di organizzazione dei servizi e complessivamente essere più “virtuosi” nella capacità di spendere risorse pubbliche.

La necessità di riformare settori dello stato e conseguentemente rivedere la gestione dei Servizi deve però essere accompagnata dalla capacità di dialogare con un paese partecipe della svolta e non mero destinatario di provvedimenti che senza un confronto “vero” sarebbero solo “tagli” indiscriminati e di carattere generale.

Tornando a livello locale, tra le prime considerazioni emerse c’è la necessità di valutare le capacità della macchina amministrativa di realizzare un programma, proprio per le ragioni sopra evidenziate, ambizioso.

La prossima amministrazione dovrà investire in modo rilevante nel personale, andando a predisporre un piano pluriennale delle assunzioni, sempre nei limiti della normativa vigente e delle ristrettezze delle finanziarie, rivedendo l’organizzazione interna di settori attraverso l’inserimento di nuovo personale o l’attribuzione di nuove mansioni. Sarà poi necessario che all’aspetto “quantitativo” si associ quello qualitativo: questo avverrà non solo attraverso le procedure selettive per le assunzioni del personale, ma anche attraverso un’attenzione sempre più importante alla formazione di quanti operano da anni nel Comune; lavorare nell’ente e per la collettività dovrà costituire motivo di soddisfazione e di realizzazione personale per ogni singolo dipendente.

Secondo elemento su cui riflettere è la necessità di fotografare l’esistente e l’unico mezzo capace di farlo è il PRG.

La Democrazia Cristiana è fortemente convinta che questo strumento possa delineare le strategie dello sviluppo della città per i prossimi venti anni e che quindi sia importante e doveroso arrivare alla sua approvazione.

Tuttavia, perché il documento risponda effettivamente alle necessità dello sviluppo locale, è necessario un percorso che non è stato completato e che vede negli incontri con la collettività, generali e particolari, con i quartieri e le realtà associative, le istituzioni ed i gestori di servizi, la formula migliore per condividere un processo amministrativo e affidare all’amministrazione futura il compito di realizzare tali aspettative.

Il gruppo di tradizione popolare però non si limita a sostenere l’approvazione di un qualunque piano regolatore, pensando invece che oggi, ancora più di ieri, ci siano le ragioni per individuare un Piano “Sociale”, nel quale prevedere tutte le politiche di sostegno alle famiglie ed in generale a quanti si trovano a dover affrontare costi troppo onerosi per l’acquisto di una casa, ma anche per il pagamento di un affitto, alla luce di una crisi che pian piano abbraccia territori più estesi e rende difficile la vita alle giovani generazioni come alla fascia d’età più alta della cittadinanza.

Un’edilizia sociale che deve accompagnare il mercato e che non può vantare elementi concorrenziali con il mercato per la semplice ragione che diversi sono i destinatari.

Le politiche sociali passano anche attraverso una piena valorizzazione degli Ircer, come avvenuto in passato, il cui patrimonio è importante per lo sviluppo di politiche a sostegno di un programma socio-sanitario che è sempre più urgente e che non può essere scisso in un’ottica di attenzione globale alla persona.

Ancora più attenzione sarà rivolta alle fasi che accompagneranno la trasformazione dell’ente in Azienda di servizi alla persona o in Fondazione.

Il controllo di gestione da parte del Comune, attraverso lo strumento del contratto di servizio, e la possibilità stessa dell’ente di parteciparvi, convincono il gruppo della democrazia cristiana a sostenere la prima ipotesi dell’Azienda di servizi.

Il PRG dovrà poi individuare le aree di espansione principali, essendo di primaria importanza la realizzazione di quegli impianti sportivi e dell’edilizia scolastica che hanno costituito punti di riferimento delle politiche di questi anni seguite da vicino dai rappresentanti della Democrazia Cristiana in Comune.

Accanto alla realizzazione del Campus Scolastico è necessario lo sviluppo di un polo sportivo con la consapevolezza che ulteriori spazi, oltre quelli posti a valle del Palazzetto dello sport, sarebbero da individuare per un territorio vasto come quello di Recanati.

Ulteriore necessità è quella di rispondere all’esigenza di nuovi ed ulteriori servizi a sostegno delle famiglie e come conciliazione tra i tempi di lavoro e di assistenza delle donne. La città ha bisogno di un nuovo asilo nido, di servizi ludici pomeridiani e di un polo aggregativo per la fascia giovanile 18-29 anni.

A questi elementi che caratterizzeranno il programma politico-amministrativo della Democrazia Cristiana, si deve aggiungere la consapevolezza di un necessario rilancio del centro storico: questo potrebbe avvenire attraverso il recupero di servizi, ma ancor prima attraverso un patto con gli esercizi commerciali per la riqualificazione di spazi o l’utilizzo di nuovi finora rimasti vuoti. Agevolazioni dunque anche legate all’attività ed alle iniziative da programmare però congiuntamente ed in base ad un programma condiviso.

La segnaletica e l’arredo urbano dovranno essere punti principali del rilancio del centro, accompagnati da un progetto culturale-turistico che nell’attraversamento della città storica possa vedere l’elemento di specificità e ricchezza.

Naturalmente per accedere al centro si dovrà individuare una politica dei parcheggi diversa, anche recuperando spazi lungo la circonvallazione, prevedendo altresì il ripristino dei passaggi storici che dall’esterno delle mura portavano al cuore cittadino.

Questi sono solo alcuni dei punti qualificanti che gli amici della democrazia cristiana intenderanno approfondire con quanti vorranno portare il proprio contributo nella redazione del programma “aperto”, per il quale proprio sabato si è stabilito di individuare un percorso di confronto con le realtà territoriali recanatesi prima di arrivare al confronto con i partiti politici della città.