Nota del Comitato Pro Ospedale di Rete

Il  Comitato  Pro  Ospedale  di Rete San Sabino in merito alle notizie riguardanti  un  possibile  accorpamento  dei  Reparti  di  Urologia e Chirurgia  dell'Ospedale  SS.  Benvenuto  e  Rocco di Osimo, ribadisce l'assoluta  necessità  di  una  chiara,  precisa  e  fattiva  presa di posizione di tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali, al fine di fare fronte comune contro gli alquanto vaghi atteggiamenti, tenuti  dall'ASUR  e  dalla  Regione Marche, in merito alla situazione Sanitaria  di  Osimo e dintorni. In particolare il Comitato sottolinea come,  già da ormai sette mesi, sta lottando sul territorio attraverso volantinaggi  informativi  e manifestazioni pubbliche, organizzate per scongiurare   il   ridimensionamento,   o   addirittura  la  chiusura, dell'Ospedale   SS.   Benvenuto  e  Rocco,  oltre  che  per  sostenere l'assoluta  necessità  dell'immediato  avvio dei lavori di costruzione dell'Ospedale   di   Rete  a  San  Sabino.  Nel  caso  si  verificasse l'accorpamento   paventato   dall'ASUR   sarebbe,   indiscutibilmente, l'inizio  della  fine del nosocomio osimano, proprio come già accadutonel  1990  all'ospedale  di  Castelfidardo  e  di Filottrano, il tutto assolutamente a discapito del Servizio fornito ai cittadini di Osimo e dei Comuni limitrofi. L'accorpamento dei Reparti in questione potrebbe anche  causare una riduzione del personale attualmente impiegato neglistessi,   con  notevoli  ricadute  sulla  situazione  economica  delle famiglie  coinvolte.  Proprio per scongiurare anche questo pericolo il Comitato  ha sempre provveduto ad informare i Medici ospedalieri, ed i loro  collaboratori, attraverso continui scritti informativi aventi il preciso  scopo di coinvolgerli nella lotta comune. Ancora una volta si porta  a  conoscenza  di tutti i cittadini del gravissimo pericolo che incombe  sulla  Struttura  e  sul  Servizio Sanitario in Osimo, le cuiconseguenze   andranno  a  ricadere  non  soltanto  sulla  popolazione anziana, ma anche sui giovani ed i meno abbienti.