RECANATI - In anteprima nazionale ieri sera a Palazzo Venieri proiezione della videopoesia commissionata dal Comune di Recanati “L’Infinito” (clicca sull'immagine per il video) e presentata nell’ambito della 15° edizione de “La Punta della Lingua” festival internazionale di poesia totale che proseguirà dal 5 fino 9 agosto 2020.
L’animazione è firmata da Simone Massi, uno dei più grandi registi di cinema d’animazione del mondo, mentre la voce recitante è di Neri Marcorè, la colonna sonora di Stefano Sasso, le riprese di Julia Gromskaya e la post-produzione di Lola Capote.
Un minuto e mezzo in cui si intrecciano storie e presenze, persone e animali, vissuti e istinti raccontati dalla matita in movimento di Massi.
La videopoesia “L’Infinito” sarà l’unica opera italiana a rappresentare il nostro paese al 18° Festival Internazionale di Animazione di Hiroshima, in programma dal 20 al 24 agosto in Giappone, uno dei festival di animazione più importanti al mondo, a cadenza biennale: L’infinito fa parte delle 59 opere selezionate su un totale di 2.339 animazioni inviate al festival.
«Poesia, immaginazione, fantasia: questi i fili senza tempo che Simone Massi ha saputo legare alla celebre poesia "L'infinito" di Giacomo Leopardi nel suo cortometraggio, unica opera italiana ad essere stata selezionata nel principale Festival internazionale di animazione – ha detto l’Assessora alle Culture del comune di Recanati, Rita Soccio – un bellissimo modo per diffondere il messaggio di Leopardi come strumento etico di forza e di passione per unire popoli e nazioni soprattutto in questo difficile momento dove la social catena diventa cura per i mali di questa epoca».
Simone Massi è originario di Pergola (PU), ha studiato Cinema di Animazione alla Scuola d’Arte di Urbino. È animatore, regista e illustratore, e già vincitore di un David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio e di due Nastri d'argento nel 2014 e 2015. Ha all'attivo oltre 200 premi vinti nei principali festival nazionali e stranieri ed è ritenuto uno dei più grandi animatori a livello internazionale.
«Nel momento in cui mi è stato commissionato il lavoro sono stato contentissimo, emozionato dall’idea che il festival La Punta della Lingua e il comune di Recanati abbiano pensato a me per dare una forma a “L’infinito di Leopardi” - ha detto il regista e autore Simone Massi -. Subito dopo sono cominciati i problemi, per la statura dell’autore e più in generale per la consapevolezza che la poesia non ha bisogno di immagini. Così ho cercato di staccarmi dal testo e raccontare una piccola storia dentro la storia, lasciando fluire i turbamenti e le visioni che il testo evoca ancora oggi, a distanza di duecento anni».
Per i suoi lavori, Massi non si serve dell'uso del computer ma fa tutto a mano "su carta, come un secolo fa... attraverso l'uso di matite, carboncini, gessetti, pastelli, grafite e china". Ha inoltre messo a punto una tecnica "fatta di pastelli a olio stesi su carta e poi graffiati con puntesecche e altri strumenti incisori”. L’opera, commissionata dal Comune di Recanati, è co-prodotta da Nie Wiem, impresa creativa no-profit, organizzatrice dei festival del cinema “Corto Dorico” e della poesia “La punta della lingua”, nell’ambito del progetto “Marche della Poesia”.