Al Museo Napoleonico di Roma è aperta al pubblico fino al 18 Aprile 2010 la Mostra dedicata a Charlotte Bonaparte, figlia di Giuseppe Bonaparte (fratello maggiore di Napoleone). Charlotte ebbe una vita breve ma intensa, con numerosi viaggi in Italia e soprattutto tenne un carteggio (ancora nascosto) con Giacomo Leopardi che ebbe l’occasione di  conoscerla direttamente ed essere suo ospite per ben tre volte.

carlotteIl Centro Nazionale di Studi Leopardiani espone nel suo Museo una lettera inedita e autografa scritta in francese da Giacomo e indirizzata a Londra proprio alla principessa Bonaparte (da Firenze 17 maggio 1833) e ritrovata e acquistata a Parigi nel 2000 dalla casa editrice Allia, la stessa che ha tradotto in francese lo Zibaldone e l’Epistolario. Il fortunato ritrovamento offre l'occasione per riflettere sulla Firenze del soggiorno leopardiano al tempo dei napoleonidi, sugli incontri culturali di "salotto", come quelli a Palazzo Serristori, e sul nascere delle prime identità nazionali in Europa.
Nel periodo fiorentino di Giacomo Leopardi, l'incontro con Carlotta è stato, forse, più significativo di quanto finora possa essere sembrato, anche per certa affinità nel modo di sentire e nella sensibilità culturale europea propria di una donna che, a ben vedere, è stata certamente la più interessante di quante il poeta conobbe.
L'11 giugno del 1831, Giacomo, scrivendo da Firenze alla sorella Paolina, annunciava così l'avvenimento: «Questa sera debbo essere presentato a madama la Princesse veuve de Napoléon Bonaparte le jeune, dama di molto spirito, che ha posto sossopra mezza Firenze per farmi indurre ad andar da lei». Con molta probabilità ne aveva sentito parlare dal Giordani che frequentava assiduamente il salotto della principessa.
E poco dopo, il 2 luglio, raccontava così alla stessa Paolina l'incontro: «Cara Pilla [...] Charlotte Bonaparte est une charmante personne; pas belle, mais douée de beaucoup d'esprit et de goût,et fort instruite. Elle dessine bien, elle a de beaux yeux. J'allai la voir hier au soir pour la troisième fois; elle avait été malade pendant plusieurs jours. Elle me pria d'inscrire mon nom dans son Album: cela signifie que je dois lui faire un compliment par écrit [...]. Io grazie a Dio sto bene, benché sempre debole, sempre incapace di godere, non potendo né leggere, né scrivere, nè camminar molto, ed essendomi strapazzo ogni divertimento...  Adieu, ma chère Pillule».
Giacomo mantenne l'impegno quella sera stessa, tanto che al Museo Napoleonico di Roma sono visibili sull'Album di Carlotta i caratteri eleganti e inconfondibili della dedica scritta dal Poeta: «Madame la Princesse, j’aurais voulu vous le dire en grec, mais puisque cela n'estpermis qu’ à condition de me traduire ensuite, il vaut mieux vous le dire tout simplement en franaçais que vous êtes faite pour charmer les esprits et les coeurs. J. Leopardi, 2 julliet 1831».
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