ANCONA - Quattro assemblee per oltre 2mila agricoltori per costruire e condividere le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. Tutto nell’anno delle celebrazioni degli 80 anni della più grande associazione agricola d’Italia e d’Europa. Si sono tenute questo pomeriggio a Jesi (presso l’hotel Federico II, organizzata da Coldiretti Ancona), a Fano (hotel Tag, organizzata da Coldiretti Pesaro Urbino), a Tolentino (Abbadia di Fiastra, organizzata da Coldiretti Macerata) e a Grottammare (Palazzo Kursaal, organizzata da Coldiretti Ascoli Fermo) le assemblee provinciali dell’Orgoglio Coldiretti. Un modo per celebrare gli 80 anni dell’associazione fondata da Paolo Bonomi nel 1944 e per rilanciare le nuove sfide per il futuro.

"Un percorso che ha 80 anni di storia alle spalle – ha detto la presidente regionale Maria Letizia Gardoni – con l'assemblea di oggi che è celebrazione di quanto costruito e rilancio delle nuove azioni agricole perché le sfide politiche sindacali oggi sono diverse e si giocano non solo sul territorio nazionale ma soprattutto in campo europeo e internazionale. Crediamo che il cibo debba essere al centro dell'agenda e del dibattito politico e delle scelte economiche, sociali e culturali che tutta l'Europa dovrà continuare a fare".platea coldiretti ancona

Tra i principali temi affrontati la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l'aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali, una legge europea sull’indicazione di origine obbligatoria su tutto il cibo in commercio, il contrasto alle importazioni sleali e al falso Made in Italy. “Non è più accettabile, spiega Coldiretti, assistere a scene come quelle vissute durante la mobilitazione del Brennero, dove si è visto arrivare dei prosciutti, del concentrato di pomodoro, della frutta o della verdura e diventare con l'ultima trasformazione sostanziale a tutti gli effetti dei prodotti italiani”.

Un’occasione, dunque, per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero.

Secondo Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche "viviamo un momento di grandi cambiamenti rispetto a un contesto europeo che, dal punto di vista delle leggi dedicate all'agricoltura, ha totalmente fallito perché scritto da ambientalisti da tastiera che aveva dipinto gli agricoltori come inquinatori e non come il vero motore dell'economia e primi tutori dell'ambiente. Le battaglie per le Marche? Continueremo a batterci per il contrasto alla fauna selvatica e per mettere a disposizione azioni a tutela dell'agricoltura e delle produzioni nazionali". I cinghiali, come altre specie stanno divorando il lavoro degli agricoltori e allevatori, spesso costretti ad abbandonare i propri territori. Mancano i piani regionali straordinari di controllo e degli strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto se pensiamo a quello che sta accadendo con la peste suina in alcune province italiane.