di Francesco Menichelli, segretraio generale SILP CGIL Macerata

MACERATA - Alla data del 31 dicembre 2023 le carenze organiche della Polizia di Stato ammontavano a 10.271 unità, pari al 09% della dotazione prevista dalla legge, risultante dalla differenza tra una dotazione organica pari a 109.408 unità e una forza effettiva pari a 99.137 unità. Questi sono dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, una situazione che nella nostra città vede percentuali di carenza di organico in crescita nel 2024 per mancanza di nuovi agenti e tanti pensionati. Basti pensare che entro l’estate da noi arriveranno soltanto 15 poliziotti appartenenti ai ruoli agenti e assistenti”.

Il nostro territorio soffre da tempo di carenze organiche importanti che non riguardano solo la Questura, ma interessano tutti quei presidi di sicurezza che garantiscono ogni giorno il controllo del territorio e la prevenzione dei reati.

Il divario a livello nazionale è ancora più grande se si pensa che di quei 99.137 effettivi ne avevamo 3.525 ancora a frequentare i corsi, quindi non disponibili. questura macerata

In campo locale, la notizia dell’arrivo “15 poliziotti”, che in altre circostanze sarebbe stato una buona notizia, per questo 2024 rimane “soltanto”, perché in Questura ed in Commissariato, andranno in pensione 19 unità e considerando che sarà l’unico movimento per tutto l’anno, siamo a meno 4 unità. Altre 4 unità che si andranno a sommare a quelle che dal 2020 abbiamo perso, per un totale di 30 unità in meno. Se di numeri dobbiamo parlare, dobbiamo aggiungere anche la Polizia Stradale, che dovrebbe controllare nell’arco delle 24 ore un territorio che va da Camerino - Macerata - Civitanova Marche, con frequenti incursioni lungo l’autostrada A14 a sostituire i colleghi della Autostradale, ma che con le sue restanti 60 unità non riesce ormai da tempo a svolgere servizi sulle 24 ore

Il fenomeno della carenza di personale che riguarda anche le altre forze di polizia si unisce all’elevata età media e la criticità legate alle strutture e ai mezzi. Il governo in carica, al di là degli slogan, ha mostrato scarsa attenzione per il comparto sicurezza: zero assunzioni straordinarie, zero investimenti, risorse inadeguate per il rinnovo del contratto di lavoro che le lavoratrici e i lavoratori in divisa aspettano ormai da oltre 850 giorni, Tutto questo influenza anche sul benessere organizzativo e lavorativo del personale, che sembra interessare sempre meno alla nostra amministrazione.

Facciamo appello alla comunità civile, alla politica locale, ai parlamentari eletti nel nostro territorio – conclude il responsabile del sindacato di polizia della CGIL – affinché facciano la propria parte a tutti i livelli per esercitare pressione nei confronti del Parlamento e del Governo. Le elezioni europee si stanno trasformando in un'altra vetrina di propaganda fatta di vuote promesse, con una idea di fondo che ci preoccupa: quella di militarizzare la sicurezza, di farle perdere la sua funzione civile e democratica, sancita dalla legge 121/81, di puntare maggiormente sulla repressione che sulla prevenzione, così da tenere alto nel paese il clima di paura e di incertezza, utile a chi strumentalizza le problematiche della sicurezza per una manciata di voti. Un gioco a cui noi ci opporremo sempre, anche mobilitandoci se necessario così come è avvenuto nel recente passato.