nota della CGIL

ANCONA - In occasione del 17 maggio 2024, giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche e Cinzia Massetti, Ufficio Nuovi Diritti Marche, sottolineano che ancora oggi, in particolare in ambito lavorativo, resistono episodi di discriminazione e micro-aggressioni. La conferma giunge dalla recente indagine Istat Unar sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+.

“Anche nelle Marche e all’Ufficio Nuovi diritti Cgil Marche, sono in aumento le segnalazioni pervenute in ambito lavorativo verso persone LGBT+, in particolare, in tema di discriminazione indiretta, micro-aggressioni e outing (rivelazione fatta da altri dell’orientamento sessuale o identità di genere che la persona subisce contro la sua volontà)”, fa sapere Massetti.

Dal campione esaminato, il 44,2% dei dipendenti o ex dipendenti dichiara di aver subito almeno un evento discriminatorio in ambito lavorativo, l’81,7% di aver subito micro-aggressioni ossia brevi interscambi quotidiani consistenti in messaggi denigratori quali ad esempio battute offensive o allusive in quanto persone LGBT+, 1 persona su 3 riscontra un clima ostile e di avere subito aggressioni in ambito lavorativo come essere umiliati, presi a parolacce o aggrediti. Inoltre, il 41,4% ritiene che il proprio orientamento sessuale abbia rappresentato uno svantaggio nel corso della propria vita lavorativa e il 61,2% tiene nascosto il proprio orientamento sessuale.Card CONTRO OMOTRANSFOBIA

L’indagine rileva come le discriminazioni, le minacce e la paura di aggressioni siano presenti anche in altri contesti di vita: il 31,3% ha subito offese sui social negli ultimi 3 anni, il 74,5% ha evitato di tenersi per mano in pubblico con un partner dello stesso sesso per paura di essere aggrediti, minacciati o molestati.

“Occorre intervenire sia in ambito lavorativo sia sociale per formare ad una vera cultura del rispetto verso le persone indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o identità di genere, legiferare per rimuovere quegli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle persone come sancito dalla Costituzione”, dichiarano Fontana e Massetti.

La Cgil, in questi anni, attraverso la contrattazione e la tutela collettiva e individuale, ha contribuito ad inserire norme per favorire la piena uguaglianza dei lavoratori LGBT+ in tema di permessi, di congedi, di carriera Alias, di parità di diritti.

In particolare, è da rilevare il risultato ottenuto da Cgil e patronato Inca che ha portato all’importante sentenza su un azione collettiva promossa dalla Rete Lenford il 25 gennaio 2024, nella quale il Tribunale di Bergamo ha condannato INPS per ingiustificata discriminazione verso genitori dello stesso sesso in quanto il portale web dell’ente destinato alla presentazione di congedi genitoriali non consentiva ai genitori dello stesso sesso di completare le richieste, impedendo di fornire le generalità di entrambi. (pur essendo previsto dalla Direttiva Congedi 2022 dell’UE).

Il Tribunale ha dato un termine di due mesi per modificare il portale.

Questa giornata, riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea, è dunque un momento importante per contrastare violenza, discriminazione ma l’impegno di tutti deve essere perseguito ogni giorno a partire dalle Istituzioni, dagli Enti, dai loro portali e da ogni cittadino.