nota di Costituente Popolare-UdC

RECANATI - L’attuale amministrazione ha organizzato una esagerata sequela di conferenze e di corsi a sfondo sociale con lo scopo di istruire e conformare la popolazione recanatese su varie tematiche sociali secondo il loro pensiero unico.

Noi di Costituente popolare-UdC abbiamo sempre contestato questa linea di condotta, ritenendola lesiva della libertà culturale. Non riteniamo infatti che debba essere l’amministrazione comunale, cioè il pubblico, cioè lo Stato, a dire ai cittadini come si debbono comportare.

È la cultura popolare, liberamente formata, che produce comportamenti e regole sociali. Sono i soggetti vivi della società civile ad attivare processi culturali. Di per sé neanche la scuola dovrebbe più di tanto interferire nell’etica sociale e familiare se non nei limiti dei valori condivisi della Costituzione Italiana.inkl

Il tema dell’inclusione sociale ed educativa che riguarda tutti e non solo gli immigrati, dovrà trovare terreni di confronto diversi da quelli imposti dal conformismo di sinistra degli ultimi anni. Da sempre le sinistre in Italia hanno voluto dettare le norme del politicamente corretto, tacciando per conservatori e retrogradi tutti coloro che non la pensavano secondo i loro dettami.

Noi crediamo che con l’amministrazione Pepa e il centrodestra recanatese si possa uscire da questa cappa del “così fan tutti”. Per cui il principio base è che l’amministrazione comunale deve essere assolutamente neutrale rispetto ai processi educativi, al massimo favorendo processi di aggregazione nei quali i cittadini liberamente si confrontano e, se necessario, si scontrano in civili modalità. È ora di concepire l’Italia e gli italiani come un paese adulto, fatto di adulti capaci di pensare con la propria testa.

Al di fuori di ciò che è illegale tutto deve essere considerato lecito e rispettato come opinione con la quale confrontarsi. Crediamo che debbano essere tollerate e accolte tutte le tendenze culturali: non possiamo essere demonizzati per il semplice fatto di sostenere la validità della famiglia eterosessuale fondata su un vincolo giuridicamente riconosciuto. La violenza di chi sostiene la cultura gender e vuole imporre l’educazione transessuale nelle scuole è inaccettabile. Nel rispetto di tutti c’è anche la libertà di ciascuno di pensarla come vuole ed educare come vuole i propri figli. Favorire l’inclusione con l’Islam o qualsiasi altra religione, con chi la pensa diversamente da noi in materia sessuale può avvenire solo nel campo del rispetto reciproco e della libertà. Sarebbe paradossale che nell’affermare il rispetto per tendenze sessuali diverse dall’etero si finisca per emarginare coloro che invece sostengono la famiglia formata da un uomo e una donna: la nostra è una semplice battuta naturalmente, perché siamo perfettamente coscienti che tutto ciò sta già avvenendo e che la tendenza è quella di mettere in piedi una sorta di scala di valori secondo una graduatoria prestabilita dal sinistro pensiero.