ANCONA – Parola d’ordine investire su reti dedicate, formazione, personale, strutture siano esse pubbliche che private per mitigare gli attacchi cyber che ormai da 15 anni il sistema Paese subisce. Questo, in sintesi, il pensiero di Roberto Baldoni, ex vicedirettore dell’Intelligence nazionale, docente universitario e primo direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale durante la presentazione del suo del libro “Charting Digital Sovereignty: a Survival Playbook”, che identifica ben 9 categorie di minacce cui quotidianamente tutti noi siamo soggetti. Un modello di attacco, ha spiegato il prof. Baldoni, che in uno scenario geopolitico come quello in cui viviamo oggi, si integra perfettamente con i conflitti armati e che evidenzia come sovranità digitale e sovranità tecnologica siano intimamente legati. Un concetto ben chiaro ai Paesi autarchici, in cui la sovranità digitale può addirittura tradursi nel controllo delle popolazioni. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che agevolerà la vita quotidiana degli abitanti del pianeta nell’immediato futuro, non è scevra da questi rischi così come il computer quantistico, che da una parte aiuterà nella soluzione di problemi impensabili da risolvere con i computer classici, ma dall’altro rappresenterà una nuova minaccia per la sicurezza delle comunicazioni.
La presentazione si è tenuta ad Ancona venerdì 12 aprile 2024 alle ore 16:30 presso la Loggia dei Mercanti ed è stata organizzata dalla Camera di Commercio delle Marche – Punto di Impresa Digitale in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, ed ha visto anche la partecipazione di Walid Bou Nassif, Amministratore Delegato di Fibraweb, operatore di telecomunicazioni in fibra ottica nazionale con sede in Umbria che sta infrastrutturando le zone industriali delle Marche.
“Fibraweb costruisce e possiede la propria infrastruttura – ha dichiarato Walid Bou Nassif Amministratore Delegato di Fibraweb – e questo è il nostro bene più prezioso, l'abbiamo sviluppata mettendo la sicurezza al centro dell’intero processo. È essenziale proteggere i nostri asset e garantire la sicurezza di tutti i clienti che utilizzano la nostra rete. Tutta l'infrastruttura fisica è interrata e inaccessibile, garantendo una protezione contro atti vandalici e accessi non autorizzati. I condotti e la rete in fibra sono di proprietà al 100% di Fibraweb e solo il nostro personale ha accesso ad essi. È fondamentale sottolineare che i nostri clienti sono serviti da fibre dedicate, escludendo qualsiasi possibilità che la connessione fisica sia accessibile da altri. Dal punto di vista IT, lo stesso principio si applica ai nostri data center periferici. Ogni data center è in grado di servire fino a 3.000 aziende, ciascuna con una fibra dedicata e separata per l'accesso al proprio cloud attraverso la nostra rete, escludendo la necessità di passare attraverso Internet e garantendo un livello di sicurezza aggiuntivo. L'insieme di queste misure rende la nostra rete estremamente sicura dal punto di vista fisico. Ai nostri clienti offriamo una rete sicura e, inoltre, forniamo supporto attraverso partner specializzati come Ancharia, spinoff dell’Università Politecnica delle Marche”.
“E’ un argomento di scottante attualità – ha sottolineato Marco Battino Assessore all’Università, Politiche e Sviluppo imprenditoriale del Comune di Ancona – e il ruolo della pubblica amministrazione è quello di stimolare sia le imprese che le PA e, non da ultimo i cittadini, sul tema”.
“Quando si subisce un attacco cyber – ha dichiarato Gino Sabatini Presidente Camera di Commercio delle Marche – viene colpito il patrimonio di un’azienda, la sicurezza informatica è elemento sostanziale della competitività del nostro sistema produttivo e deve essere assolutamente tutelato”.
“La Regione Marche – ha sottolineato Serenella Carota Dirigente Settore Transizione Digitale e Informatica di Regione Marche – sta lavorando a diversi progetti in collaborazione con altri Enti regionali e Università al fine di creare un perimetro che possa garantire un’alta efficienza dei servizi informatici in completa sicurezza”.
“All’Università – ha chiosato Marco Baldi del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Univpm – spetta il compito di formare figure professionali che possano inserirsi a pieno titolo in questo settore oltre che quello di avanzare nella ricerca, poiché nell’immediato futuro vi sarà una grande esigenza del settore, sia nelle aziende che nelle strutture pubbliche deputate alla tutela dei perimetri di sicurezza cibernetica”.