RECANATI – La crisi, anche se in questo caso lo stato di sofferenza parte da tempo addietro, acuisce i larmsdubbi sul futuro delle due aziende del gruppo Sagni, la Larms (27 dipendenti) e la International Gift (5 dipendenti). I lavoratori della International Gift sono già stati tutti licenziati mentre per la Larms dopo che si è andati avanti con il contratto di solidarietà individuale con poco più della metà del personale (il restante era in cassa integrazione da diverso tempo) sono cessate le attività.

Le organizzazioni sindacali ad aprile hanno ricevuto la comunicazione che la Larms avrebbe avviato le procedure di chiusura.

Però tra i dipendenti che nel frattempo hanno lavorato c’è chi deve percepire lo stipendio dei mesi di febbraio, marzo ed aprile. Mentre per chi è stato posto in cassa integrazione, non avendo la ditta potuto anticipare la CIG, le OO.SS. hanno chiesto all’INPS di subentrare per coprire un periodo lungo che partiva dal dicembre 2011.

Al momento le OO.SS. attendono ancora di conoscere le decisioni dei Sagni che potrebbero aprire una nuova attività. Se si con le stesse maestranze di oggi e saldando le spettanze regresse? Su questi due aspetti sono fortissime le preoccupazioni dei dipendenti che chiedono visibilità ed interesse anche sul loro caso da parte delle istituzioni cittadine.

Come ci ha confermato Vincenzo D’Alessandro della CGIL ci dovrà essere un incontro con la proprietà per capire le reali intenzioni aziendali, ma soprattutto tutelare i lavoratori con l’attivazione della CIGS e per quei casi, dove sia possibile, con la mobilità.