Di Sabrina Bertini, capo gruppo consiliare lista civica “In Comune”

RECANATI - Se tutto fosse andato come le regole impongono (e non parlo solo di quelle procedurali ma di quelle politiche ed amministrative) oggi conosceremmo: le ragioni della cessione di una parte del pacchetto azionario di Astea Energia SpA ad opera del socio di maggioranza Astea SpA, (che deteneva fino a pochi giorni fa il 94,5 mentre il restante 5,95 è in mano a Iren Mercato SpA), come è stato testata energiadeterminato il valore della partecipazione, per quale motivo è stato ceduto il 70% di questo pacchetto e non una quota minore o maggiore, quale procedura è stata promossa (gara? Lettera di invito? Trattativa privata?), le condizioni chieste ed ottenute, come verrà utilizzata la somma derivante dalla cessione (oltre 21 milioni di euro non bruscolini), quale futuro per la società, quali riflessi per Astea, per i contratti di servizio dei dipendenti, per il cash pooling (unico conto per i movimenti di dare e avere intestato alla capogruppo che così può contare su un flusso continuo di liquidità), quale la governance, ecc..
Invece siamo stati costretti a chiedere che la Commissione Consiliare di Controllo e Garanzia si occupi di chiedere ad Astea tutti i documenti che rappresentano i passaggi degli ultimi mesi sulla vicenda dato che il signor Sindaco di Recanati, quello Favoloso, ha ritenuto di fare tutto da solo senza fare avere alcun mandato da parte del Consiglio Comunale.
Questo è l’aspetto più preoccupante: al di là della bontà dell’operazione ormai conclusa e che i consiglieri comunali non hanno alcun potere di far annullare (forse ci penserà il socio privato come risulta dal verbale dell’assemblea dei soci) il fatto che un sindaco possa assumere decisioni di questa portata senza alcun mandato da parte dell’organo politico-amministrativo, ossia il consiglio comunale, è gravissimo.
Nessun atto di indirizzo a monte della decisione del Sindaco che a mio avviso ha abusato della sua funzione confondendo o facendo finta di confondere le prerogative della carica con il contenuto e le modalità di esercizio del mandato ricevuto dall’elettorato e confermato di volta in volta dal consiglio comunale.
Questo sarà il compito della Commissione di controllo e garanzia: stabilire se da parte del sindaco vi è stata una deviazione rispetto al mandato rappresentato dagli atti amministrativi del comune.
Credo che la conclusione sia scontata perché non rammento alcun atto del consiglio che abbia stabilito di procedere alla cessione della partecipazione, né i verbali dell’assemblea dei soci, almeno quelli che sono riuscita ad ottenere, dicono nulla in proposito, come se la decisione fosse stata presa altrove e non da chi dovrebbe.
Vi ricordate il programma elettorale di questa maggioranza? Il palazzo sarà di vetro, trasparente, non abbiamo nulla nascondere! Invece avalla nel silenzio più assoluto un’operazione scandalosa nelle forme come questa!
E mi chiedo: perché con un numero di consiglieri a disposizione così ampio il Sindaco non ha voluto il benestare del consiglio comunale? Forse temeva qualche defezione? Dove sta il Presidente del Consiglio che solo due mesi fa nella seduta del 21 novembre, alla mia richiesta di avere notizie sulla vendita di Astea Energia, affermava che si sarebbe svolto un consiglio sul punto? Tutti ostaggi della candidatura di Recanati a capitale della cultura!
Se Recanati la otterrà, e me lo auguro e tifo per questo, sarà la città ad ottenerla e non il Sindaco.
Staccategli la spina per favore. Non fategli fare più danni. Andremo avanti lo stesso.
Infine: chissà cosa ne penserebbe la commissione incaricata di indicare la vincitrice se sapesse quello che succede a Recanati, come non vengono rispettati i ruoli e le competenze. Alla faccia della cultura!

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