PORTO RECANATI – Questa mattina il direttore dell’ARPAM di Macerata, dott. Gianni Corvatta incontra la direzione regionale anche sul “caso” delle analisi sulle acque di balneazione del comune porto recanatese.

Tra il personale tecnico, chimico e biologico, che ha lavorato anche di notte e nei giorni festivi di agosto, c’è sconcerto per le basse insinuazioni apparse (anche questa mattina) sulla stampa e che adombrano l’ipotesi del complotto. Al direttore è stato rappresentato lo stato di disagio degli operatori che si trovano ad agire sul territorio e che di fronte alle spiegazioni sia sanitarie che giudiziarie che forniscono alla gente (che apprezza la disponibilità) si vedono poi essere dipinti sui giornali, ma anche da rappresentanti delle istituzioni, come dei complottardi. Addirittura un signore affrontò giorni addietro due chimici intenti ad operazioni di prelievo apostrofandole con un “voi manipolate i dati!”.

Bontà dei due chimici, in funzione di Polizia Giudiziaria, che non siano stati chiamati i carabinieri per i provvedimenti del caso.prelievi1

Forse a qualcuno è sfuggito che l’Agenzia per la Protezione Ambientale non solo è un organismo di tutela della salute pubblica, ma quando agisce lo fa sia in funzione di PG che anche con delega della Procura per i reati ambientali. Agisce di concerto con il NOE dei Carabinieri, con le sezioni ambiente della Guardia Forestale, Guardia di Finanza e Guardia Costiera. In talune occasioni anche con la Polizia di Stato e i VVFF. Fuori degli orari di ufficio esiste un numero di Pronta Reperibiltà (14-8, 0733-2933723) per segnalare forme di inquinamento e far intervenire la squadra di turno.

Per le acque di balneazione ci sono dei periodi precisi di attuazione delle campionature e ulteriori interventi possono essere decisi in presenza di particolari eventi anche senza chiamata e determinati nella frequenza successiva di campionature dai funzionari. Eventi che comunque dovrebbero essere sempre immediatamente segnalati dalle autorità. L’ARPAM ha infatti appreso solo dalla stampa, proprio a Porto Recanati, che una villeggiante aveva segnalato giorni addietro ad una “istituzione” la presenza di una chiazza scura di fronte al litorale. Ma perché chi ha raccolto la segnalazione non l’ha girata all’ARPAM l’unica deputata ad accertare di cosa si trattasse?

E questo dovrebbe essere sufficiente a sgomberare il campo dalle illazioni che da alcuni giorni circolano a Porto Recanati. Stupore anche per talune “cronache” apparse sui quotidiani in molti casi imprecise e fuorvianti, in altri addirittura fantasiose, fino alla denigrazione. Anche alcuni passaggi di una nota stampa del sindaco Montali sono suonati male all’Agenzia.

Se ne parlerà questa mattina all’ARPA Marche. Sinora il direttore Gianni Corvatta è stato sempre disponibile con i cronisti (anche con qualche mal di pancia successivo leggendo taluni articoli) e ha voluto evitare lo scontro istituzionale con il comune. Alcuni passaggi giornalistici odierni, insieme al malumore del personale, possono avere fatto mutare atteggiamento e non è escluso che l’ARPAM nelle prossime ore esca allo scoperto.

Comunque in queste ore sono ancora in corso analisi e prelievi e questo, come fanno sapere all’ARPAM, per avere la situazione in continuo aggiornamento (ogni 12 ore) in modo da poter informare sui relativi provvedimenti da adottare il comune.

Per chi avesse dimestichezza con internet, il sito dell’ARPA Marche pubblica in tempo reale (appena validate le analisi) i dati della balneazione di tutta la costa marchigiana.