PORTO RECANATI – Arrivano le prime “risposte” da parte dell’ARPAM alla polemica innescata dal comune circa le attività dell’Agenzia e la sua presenza sul territorio porto recanatese.DSCF0674

Mentre l’ARPAM prosegue le sue indagini (giudiziarie e chimiche), sull’house organ ufficiale appare una nota che è solo un anticipo della ben più corposa relazione che presto arriverà sui tavoli degli enti interessati.

Da parte dell’ARPAM viene tuttora confermato e manifestato disagio per come la sua azione sia stata vituperata, in alcuni casi anche diffamata. Opera sul territorio apprezzata invece dalla popolazione che ha trovato nel personale e nei funzionari incontrati, ampia disponibilità a fornire spiegazioni al contrario di enti che invece hanno fornito indicazioni fuorvianti alla popolazione.

Azione di vigilanza ambientale e sanitaria che proseguirà nonostante sia stato percepito chiaramente che la  presenza dell'ARPAM non è stata del tutto gradita da taluni personaggi.

Questa la breve nota apparsa sul sito ufficiale dell’ARPAM e che in sunto anticipa già alcuni esiti dell'indagine condotta sul territorio.

“Numerosi episodi di non balneabilità della zona circostante l’immissione a mare del fosso Fiumarella nel Comune di Porto Recanati hanno determinato continue richieste di corrette e tempestive informazioni da parte dell’opinione pubblica nonché un notevole riscontro sulla stampa locale. La Fiumarella è un fosso che raccoglie sia le acque dei fossi Lavanderia e Bellaluce provenienti dal territorio del Comune di Loreto che le acque bianche del Comune di Porto Recanati. Entrambi i Comuni sono dotati di fognature di tipo misto, che raccolgono cioè acque bianche, in condizioni di tempo secco, e nere nel momento in cui gli scolmatori, normalmente presenti lungo le reti fognarie, si attivano a causa di piogge consistenti anche se di breve durata, scolmando nel fosso Fiumarella. E’ stato accertato nel corso di verifiche effettuate da ASTEA (gestore del Servizio Idrico Integrato) e ARPAM, che questa situazione è aggravata dal fatto che la porzione della rete fognaria connessa al fosso Fiumarella, che dovrebbe convogliare a mare solo acque bianche, riceve verosimilmente anche acque nere provenienti da vari insediamenti civili presenti nella zona.
Gli esiti degli accertamenti effettuati trovano pieno riscontro con i risultati delle analisi eseguite da ARPAM sulle acque della Fiumarella, ripetutamente campionate nelle ultime settimane. Infatti tali risultati hanno sempre evidenziato una più o meno elevata contaminazione microbiologica che, a seconda della portata del fosso e delle condizioni meteo marine, ha conseguentemente determinato modificazioni della balneabilità nelle zone di mare circostanti”.