PORTO RECANATI – Colpi d’arma da fuoco contro una pattuglia della polizia, un uomo in fuga arma in pugno e un cane da ordine pubblico che lo insegue e butta a terra, con gli agenti che immobilizzano prontamente il fuggitivo. Poco dopo un secondo cane fiuta qualcosa nel vano portabagagli dell’auto abbandonata dal fuggitivo. All’interno gli agenti scoprono una miccia esplosiva al tritolo.

Ma era tutta una simulazione quella di stamattina in piazza Brancondi dove unità speciali della Polizia di Stato hanno dato vita ad una ricostruzione di un posto di controllo ed illustrato tecniche di utilizzo dei reparti cinofili. (per uina fotogallery, clicca sull'immagine a lato)DSCF7616

Protagonista il reparto cinofilo di Ancona e, star d’eccezione, due pastori tedeschi, Rick, cane da ordine pubblico, Byron un labrador specializzato in ricerca esplosivi. Passerella poi anche per Savana che viene utilizzata per scovare qualcuno, in fuga o scomparso.

Il tutto costituiva un momento centrale essenzialmente spettacolare per le scuole che hanno partecipato all’iniziativa “Una vita da social”, la campagna realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Ospiti 32 studenti della scuola media “padre Pietro Pirri” di Visso trasferita a Loreto dagli Scalabriniani da dopo il terremoto e 12 alunni della media “F.lli Ferri” di Fiastra che svolge le sue lezioni ai Salesiani. Insieme a loro 50 piccoli studenti della media “E. Medi” di Porto Recanati.

Per una mattinata lo speciale truck della Polizia di Stato ha sostato davanti il castello Svevo ospitando a rotazione le scuole che si alternavano anche con il Gabinetto di Polizia Scientifica realizzato all’interno del Bar Giorgio diventato per una mattina una "crime scene" come nei film,  e la sala Biagetti dove personale dell’ASUR interveniva sul lato socio sanitario della dipendenza da web.

DSCF7633All’interno del truck gli operatori della Postale coordinati dalla dirigente Cinzia Grucci intervenivano su pedopornografia online, cyberbullismo, privacy, e adescamento in Rete.

Quest’anno l’hastag scelto per connotare la campagna è stato #unaparolaeunbacio. Grazie alla collaborazione con l’azienda Perugina, produttrice dei “Baci”, gli studenti potranno lanciare il loro messaggio attraverso un “diario di bordo” documentando le tappe di Una vita da social tramite la condivisione di foto e frasi.

Nel corso delle tre edizioni precedenti la campagna ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Specialità hanno incontrato oltre un milione di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 106.125 genitori, 59.451 insegnanti; gli istituti scolastici coinvolti sono stati 8.548, 30 mila chilometri i percorsi e 150 le città raggiunte.

E proprio a dicembre 2016, “Una vita da social”, è stata selezionata dalla Commissione europea tra le migliori pratiche a livello europeo.
Obiettivo della giornata, che ha visto la partecipazione del Questore, dott. Giancarlo Pallini, del sindaco Roberto Mozzicafreddo e dell’attore Simone Riccioni, testimonial della campagna, quello di fare in modo che i gravi episodi di cronaca, alcuni dei quali culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, prevaricazione, diffamazione, molestie online attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.

Tutti gli operatori coinvolti della Polizia di Stato (personale della Questura di Macerata, della Polizia delle Comunicazioni delle Marche, della Questura di Ancona) e dell’Area Vasta 3 (Gianni Giuli direttore dipartimento dipendenze patologiche,Paolo Nanni, Juri Muccichini, Loredana Renna) incontrando gli studenti ma anche gli insegnanti hanno sviluppato insieme i temi della sicurezza online e dell’uso corretto della rete che può anche rappresentare per i giovani una grande opportunità e non un limite.

Alla fine Simone Riccioni ha portato la sua testimonianza di utente e anche vittima della rete.

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